Una città “laboratorio” Più verde, meno cemento

L’architetto Alvisi e il suo team si sono insediati nell’ex scuola “De Amicis” «Recuperare il rapporto col mare e l’identità originaria. Finiremo a giugno»

Sostenibilità, vivibilità, confronto e creazione di un’identità cittadina saranno al centro delle linee guida del futuro Puc su cui lavoreranno architetti del G124 di Renzo Piano fino al prossimo mese di giugno. Ieri, al termine della conferenza di presentazione alla presenza anche dei membri della commissione straordinaria Gerlando Iorio e Carlo Picone, il gruppo di professionisti si è insediato nell’ex scuola De Amicis. Il team opererà sulle basi del tavolo G124 ideato da Piano che, dopo le fasi sperimentali su quartieri di Torino, Roma e Catania, per la prima volta sarà messo in pratica.

Battipaglia fungerà da apripista e sarà la provetta dentro cui valutare sul campo le tesi del G124 e su cui magari costruire in futuro altri progetti simili in altre città.

Al fianco dell’architetto Massimo Alvisi (che guiderà il team) ci saranno altri 5 architetti – anch’essi con esperienze nel G124 – che, per distinguersi dal tavolo ideato dal senatore Piano, hanno fondato il gruppo Insiti srl. Si tratta di Roberta Pastore, Eloisa Susanna, Federica Ravazzi, Roberto Corbia, Francesco Lorenzi. Ci saranno anche l’urbanista Umberto Bloise ed un professore di sociologia urbana. Quest’ultimo sarà una figura fondamentale soprattutto nell’analisi propedeutica per l’ascolto del territorio.

«Siamo convinti del metodo che portiamo dall’esperienza del G124 – ha esordito Alvisi – sarà un’esperienza eccezionale riprodurre tale metodo in una città come Battipaglia, che può diventare un luogo straordinario. Stiamo studiando da mesi il percorso cittadino a piedi ed in auto. Nonostante difficoltà urbanistiche e sociali, Battipaglia rappresenta un campo di sperimentazione ideale. Partiamo con spirito positivo e fiducia nella collaborazione con associazioni, cittadini, imprenditori e realtà locali. Il tavolo, come da principi del G124, sarà aperto a tutti. Ognuno potrà portare idee e problemi, anche se saremo noi a decidere e a realizzare le linee guida».

Il progetto, ha spiegato Alvisi prevede una fase di ascolto del territorio: «Alla fine del percorso redigeremo le linee guida. Ho immaginato almeno quattro o cinque confronti pubblici. Il processo si dovrà concludere con una gara ad evidenza pubblica in cui si chiederà di partecipare alla stesura definitiva del Puc partendo dalle nostre linee guida».

Scendendo nello specifico, Alvisi ha aggiunto che «ci sono diverse cose importanti a Battipaglia. Il primo è il rapporto con il mare. L’identità non deve essere più centrale, ma estesa e condurre fino alla costa. Altro tema è l’identità che Battipaglia dovrà ricucire tra le singole zone e ricchezze, parlando non più di quartieri, ma di una città estesa e complessa. Dovremo tenere conto anche di ciò che è stato fatto. Se ci saranno idee positive ne terremo conto, evitando pregiudizi e preconcetti per arrivare alle linee guida entro fine giugno».

Secondo l’architetto, «cementificazione non significa costruire, ma riqualificare ciò che si ha, demolire le strutture senza valore o addirittura pericolose, avere quante più zone verdi possibile. Meglio ricostruire sul costruito che espandersi senza motivo. Noi siamo sensibili su temi come le piazze e gli spazi di socializzazione. Occorre rigenerare il tessuto urbano, perché qui c’è tessuto sociale, ma spesso manca quello urbano. Fecondare una città significa rifare scuole, creare cultura. Anche per questo siamo felici di operare all’interno dell’ex De Amicis, che dovrà diventare emblema di Battipaglia». Il presidente della commissione straordinaria, Iorio, ha ricordato che «dalla relazione sullo scioglimento del consiglio comunale di Battipaglia erano emerse delle criticità nella precedente proposta di Puc. Per questo servono strumenti chiari che portino trasparenza in un settore altamente sensibile».

Francesco Piccolo

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