«Una bomba amianto nell’ex tabacchificio»

L’ex sindaco Sica: «Non ho spinto Caprino ad acquistarlo, ma è necessaria la bonifica dell’immobile»

CAPACCIO. L’ordinanza è stata emessa almeno due anni fa. Ad oggi, però, alcune strutture facenti parte del complesso industriale dell’ex tabacchificio del Cafasso, non sono state ancora messe in sicurezza e bonificate. A denunciarlo è Enzo Sica, ex sindaco di Capaccio, che ribatte alle dichiarazioni dell’imprenditore Mimmo Caprino, che lo ha accusato di aver prima caldeggiato la riconversione dell’ex tabacchificio e poi osteggiato. «Caprino ha frainteso la disponibilità fornita dal Comune all’epoca in cui ero sindaco. Una cosa è la riconversione in una struttura compatibile con le disposizioni di legge, altro è la costruzione di 200 appartamenti che avrebbero fatto i soli interessi imprenditoriali. Va precisato che non è il sindaco che firma e rilascia la licenza, né tantomeno è stato il sindaco a sottoporre la struttura a vincolo di inedificabilità. Quindi non ho indotto in errore nessuno».

In merito alla presenza di amianto nell’immobile, l’ordinanza emessa nel 2013 fece seguito ad una nota del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Salerno del distretto sanitario, che effettuò un sopralluogo nell’ex stabilimento industriale. “ Il complesso è composto – si legge nel verbale - da un edificio ed altre strutture satelliti interconnessi con copertura a due falde, in onduline di fibrocemento contenente amianto stimata in piano in circa 5.700 mq. Alcune lastre di copertura, soprattutto nel primo nucleo dell’opificio, risultano divelte da intemperie, si presume che parte giacciano al suolo coperte da vegetazione. La copertura appare friabile e sgretolata. Le muffe limano la matrice cementizia, trattengono l’umidità che d’inverno, con il gelo, sgretola il supporto di cemento con conseguente spolveramento pericolosissimo. In tutti i fabbricati i tanti tubi di discesa delle grondaie sono in fibrocemento”. Questa la situazione due anni fa, e oggi? «Da medico – dice Sica – non posso non essere preoccupato per le fibre di amianto, che si liberano nell’aria causando un grave fenomeno di inquinamento ambientale. Cafasso, Borgo Nuovo e Vannulo - Rettifilo, sono particolarmente esposte all’azione cancerogena della copertura in eternit dell’ex tabacchificio. È indispensabile procedere con il risanamento a tutela della salute pubblica».

Angela Sabetta