Un tocco d’Oriente nel giardino segreto

Nuove specie in arrivo nell’orto botanico della Minerva Luciano Mauro: «Stiamo lavorando per stupire i visitatori»

«Stiamo lavorando ininterrottamente per riportare il Giardino agli antichi fasti. Anzi, cercheremo di fare di più, portando a Salerno specie provenienti dal lontano Oriente». Ora che è ritornato a dedicarsi anima e corpo alla sua “creatura”, Luciano Mauro sprizza entusiasmo da tutti i pori. È un vulcano di idee, molte delle quali a breve troveranno terreno fertile nei terrazzamenti che si affacciano, colorati e rigogliosi, sul golfo di Salerno. Il Giardino della Minerva è ormai pronto ad accogliere i croceristi di maggio che, anche in passato - nonostante le condizioni non del tutto ottimali del suggestivo orto botanico a picco sul mare - l’hanno sempre scelto come tappa obbligata dei loro mini tour in città. E continueranno a farlo. Anche perché ad attendere loro, ma anche i salernitani più sensibili alle meraviglie della natura, ci saranno numerose novità. Prima fra tutte la presenza di diverse specie “esotiche” che Mauro sta cercando di far arrivare addirittura dal lontano Oriente. A breve, infatti, potrebbero fare il loro ingresso nel giardino segreto di via Ferrante Sanseverino il tamarindo e il legno d’aloe, ma anche la mandragora e il pepe: «È forte in me, e nel gruppo di lavoro da poco ricostituito, il desiderio di stupire, di far vedere a tutti quelli che varcheranno il cancello del giardino cose particolari - spiega Mauro - ma c’è da tener conto della storia e della tradizione del luogo che fece da laboratorio ai luminari della Scuola medica salernitana e quindi le specie che vogliamo aggiungere devono rispondere a criteri ben precisi. Devono rientrare nel tracciato già segnato più di mille anni fa». Non solo ricerca e sperimentazione alla base dell’immediato futuro del Giardino, ma anche grande attenzione e cura per gli eventi che esso dovrà ospitare per ampliare ancor di più il suo bacino d’utenza. Fondamentale sarà l’apporto economico che fin da ora hanno promesso di destinare al magico luogo diverse fondazioni cittadine, grazie al quale Mauro potrebbe realizzare uno dei tanti progetti che “bollono in pentola”, come la grande mostra divisa in quattro sezioni che andrà ad indagare, volta per volta, tutte le parti di una pianta, dalle radici ai fiori passando per il fusto e le foglie. «Siamo stringendo rapporti con altri orto botanici internazionali - conclude Mauro - e possiamo dire che in meno di un mese abbiamo piantato sessanta nuove specie che erano andate perse negli ultimi anni e siamo sicuri che già a metà aprile potremo mostrarci al meglio».

©RIPRODUZIONE RISERVATA