1909-2009/IL CENTENARIO

Un secolo di Alfonso GattoFermento per ricordare il grande artista

Tante iniziative, dibattiti e mostre, ma anche un "percorso sentimentale" in città nei luoghi dove visse e che frequentò il poeta salernitano

Il centenario della nascita di Alfonso Gatto (1909-1976) è dietro l’angolo. Il 17 luglio la città dovrà misurarsi con la sfida di ricordare come merita un artista che sfugge ad ogni definizione. Poeta, scrittore, giornalista, traduttore, pittore e critico d’arte, professioni che hanno punteggiato una vita inquieta e coraggiosa. Negli anni ’30 l’opposizione al fascismo costò a Gatto sei mesi di permanenza nel carcere di San Vittore. Che ricordò in seguito nella sua "Guida sentimentale di Milano" sfuggendo al luogo comune della detenzione.
Nato nel centro storico da una famiglia di pescatori e piccoli armatori calabresi, Alfonso Gatto visse tutte le inquietudini della sua epoca e partecipò ai fermenti artistici, sociali e culturali delle città in cui fece tappa. Al di là degli imperativi dettati dal calendario, la città ha avviato due progetti intitolati al maggiore poeta salernitano. I contenuti del Parco Letterario Alfonso Gatto Città di Salerno sono stati approvati dal nucleo di valutazione nazionale e sono attualmente in attesa di finanziamento. L’assessore alla cultura Vincenzo Maraio non si sbilancia, ma spera: «Sarebbe bello - spiega - annunciare l’apertura dei percorsi e l’operatività del Parco nel corso dei festeggiamenti del centenario della nascita. Ovviamente occorrerà qualche mese per portare a regime tutte le attività, ma abbiamo gli strumenti per farlo».
L’esecutivo sta lavorando al calendario delle celebrazioni già da tempo. «Non posso ancora fare annunci ufficiali perchè aspettiamo delle risposte - continua Maraio - gli uffici competenti stanno lavorando ad un programma molto intenso che non può essere finanziato solo da Comune e Provincia. Per questo abbiamo inoltrato dei progetti alla Regione per ottenere il co-finanziamento».
Iniziative importanti saranno condotte in porto dalla Fondazione Filiberto Menna sulla base di una proposta presentata già due anni e che intreccia l’intensa attività artistica di Gatto al suo impegno di critico d’arte. «Il progetto "Il poeta e le arti" incrocia l’opera di Gatto all’arte del Novecento - racconta la responsabile Stefania Zuliani, docente di Museologia all’Università di Salerno - pensiamo ad una mostra permanente dalla durata di tre mesi che renda merito alla caratura internazionale del personaggio ed espliciti i rapporti intercorsi tra Gatto e i maggiori artisti del secolo scorso. Opere di Carrà, Sironi e Guttuso saranno esposte accanto ai dipinti di Gatto. Grande rilievo sarà dato ai rapporti con l’architettura. Non tutti sanno che il salernitano fu il primo traduttore delle opere dell’architetto Frank Lloyd Wright». Alla permanente si affiancheranno altre inziative, tra cui spicca una "Guida sentimentale di Salerno" che, traendo spunto dagli scritti e dalle poesie di Gatto, istituirà dei percorsi in città che conducano i visitatori nei luoghi dove l’artista ha vissuto, amato e sofferto. «L’idea viene da uno scritto dello stesso Gatto - prosegue Stefania Zuliani - quella "Guida sentimentale di Milano" scritta tra gli anni ’30 e ’40». Nel 2009 ricorre il ventennale della morte di Filiberto Menna: «Noi della Fondazione ci proponiamo di legare il centenario della nascita di Gatto con il ventennale della scomparsa di Menna proponendo materiali inediti che testimoniano l’intensità dei rapporti tra i due: a questo scopo - conclude Zuliani - utilizzeremo le registrazioni audio di conversazioni ed interviste». Quelli esposti sono solo obiettivi minimi. «Siamo alla ricerca di sponsors che ci aiutino a celebrare un anniversario memorabile».