«Un rischio affidare il Palaeventi ai privati» 

Barbuti e Di Matteo contestano la procedura dell’amministrazione: troppa fretta, bando ad hoc

C’è diffidenza, nelle file dell’opposizione, rispetto all’operazione Palaeventi e all’ultima disposizione votata in consiglio comunale lo scorso venerdì in merito alle linee guida preliminari all’affidamento dei lavori di completamento e di gestione della struttura in mano ai privati.
A ritornare sull’argomento, in particolare, sono stati il consigliere Massimiliano Di Matteo del gruppo Amiamo Cava (l’unico ad aver chiesto un rinvio del punto per maggiori approfondimenti in sede di commissione) e il capogruppo di Forza Italia Antonio Barbuti (assente all’ultimo consiglio per motivi di salute). «Esprimo la mia contrarietà nei confronti di questa operazione – ha detto Barbuti . Cava de’ Tirreni ne ha di esempi di procedimenti analoghi di cui oggi ne paghiamo ancora le spese. Affidarsi nelle mani dei privati per la realizzazione di un progetto come questo è sempre un rischio, sappiamo già il caos che ci sarà per quanto riguarda i parcheggi e l’area commerciale. Insomma c’erano una serie di questioni che andavano approfondite e mi stupisce che alcuni consiglieri di minoranza abbiano che in passato si erano espressi in maniera contraria alle varianti che riguardavano il progetto Palaeventi, stavolta non hanno esitato a dare il proprio consenso».
A far luce sulle dinamiche da approfondire in separata sede, prima che la delibera arrivasse in consiglio è stato il consigliere Di Matteo. «Alcune fasi dovevano essere rinviate a un secondo step per evitare situazioni imbarazzanti come sono state quelle della piscina comunale o dell’ex mercato coperto di viale Crispi – ha precisato Di Matteo – Il Comune avrà difficoltà a gestire il rapporto con il concessionario privato (chiamato a riqualificare e gestire la struttura) e quello che quest’ultimo avrà con l’impresa che interverrà direttamente sull’immobile. In particolare in quest’ultimo caso, pur investendo un apporto economico di oltre tre milioni di euro dalle casse comunali, l’Ente non avrà modo di vigilare sui lavori che verranno effettuati o sulle spese. Dichiarare poi che per l’estate potrebbero già cominciare i lavori indurrebbe i malpensanti a credere che ci sia già un concessionario individuato e che quindi si stia predisponendo un bando ad hoc. Ci auguriamo per la città che venga realizzata l’opera ma ci sono troppe problematiche che ancora non sono state sviscerate a riguardo quindi immaginare di avviare il cantiere per l’estate è troppo ottimistico. Pensiamo prima a redigere il bando». (g. f.)