Un pranzo gourmet alla mensa scolastica Cucinano i ristoratori

Cibi gustosi a chilometro zero nell’asilo comunale di Cetara Ai fornelli si alternano gli chef delle attività del paese

CETARA. Stuzzicare l'appetito dei bambini, si sa, non è sempre impresa semplice, e per questo il corpo docente della Scuola per l'infanzia di Cetara, diretto da Sabrina Rega, si è affidato agli chef dei ristoranti di Cetara “Acqua Pazza”, “San Pietro”, “Il Convento” e “La Cianciola” che si alternano, durante il corso dell’anno, nella preparazione dei cibi della mensa scolastica. L’obiettivo è ovviamente far mangiare bene i piccoli, con prodotti genuini, ma anche educarli agli alimenti della buona tavola, soprattutto a quelli che, di norma, risultano poco appetibili nei primi anni di vita. All'asilo del centro costiero, ogni giorno, c'è una tavola imbandita con colori, profumi e una serie di prelibatezze preparate ad arte dagli chef che si cimentano nel dare al cibo le più svariate forme, in modo da fare presa sulla curiosità dei piccoli alunni che abbandonano la resistenza persino alle tanto “odiate” verdure. Dimentichiamo quindi i cibi precotti che troppo spesso troviamo nelle mense scolastiche, preparati a chissà quanti chilometri di distanza e consumati dagli alunni con poco gusto.

«Merito dell’Amministrazione comunale di Cetara che è stata lungimirante in merito - spiega il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Vietri sul Mare e Cetara, Sabrina Rega, di cui fa parte la Scuola dell’Infanzia – Ha realizzato una mensa scolastica a chilometro zero con l’utilizzo di prodotti di prima qualità, preparati in una cucina professionale nuova di zecca in dotazione alla scuola grazie all’impegno del sindaco Secondo Squizzato e la cui gestione è stata affidata a chef cetaresi che si dedicano a questo delicato compito con grande passione». Sedersi alla mensa di Cetara significa imbattersi in bambini che guardano incuriositi i piatti invitanti e profumati, dove le verdure spesso si nascondono in polpettine dalle forme simpatiche. Un progetto che mira anche ad abituare sin dalla tenera età ad apprezzare i sapori di pietanze sane e fresche, e a prendere le distanze dai cibi preconfezionati ed industriali, carichi di sali e zuccheri che coprono il gusto naturale degli alimenti. La cultura del cibo a chilometro zero, che prende sempre più piede nel campo della ristorazione, riesce così a raggiungere anche un target impervio qual è quello dei bimbi di soli tre anni e ciò non poteva non accadere in un paese così profondamente legato alle antiche e sane tradizioni della buona tavola come Cetara.

Alessandra De Vita

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