Un polmone verde per Baronissi

Presentato il nuovo Piano urbanistico: la novità è una vasta area intorno al convento francescano

BARONISSI. “Intelligente, sostenibile, inclusivo”. Sono le coordinate principali indicate per descrivere il nuovo Piano urbanistico comunale presentato ieri mattina in conferenza stampa a Baronissi e approdato in giunta nella stessa giornata per l’adozione definitiva. A fare da fulcro, un grande polmone verde da realizzare attorno al convento francescano della Santissima Trinità e il collegamento del nuovo parco urbano con quelli già esistenti sia nel centro cittadino che nelle frazioni. Questo porterà la città ad avere una dotazione di 12,32 metro quadrato per abitante (pari a circa il 20 per cento in più rispetto al minimo stabilito) mentre le aree destinate a parcheggio saranno di 5.75 metro quadrato per abitante (pari ad oltre il doppio del minimo stabilito).

Inoltre il Puc prevede uno sviluppo insediativo di tipo “residenziale” pari a 1.302 alloggi. Alla scadenza decennale del piano quindi Baronissi avrà 19.656 abitanti, 2.759 in più rispetto agli attuali.

Tra le innovazioni previste dal Piano, il miglioramento della mobilità urbana attraverso la realizzazione di una tangenziale ovest e l’implementazione dell’uscita autostradale, la migliore fruizione dei centri storici con innesti e parcheggi realizzati in maniera non invasiva ma pensati per garantire nuovi servizi senza intaccare il tessuto storico dei borghi antichi recentemente riqualificati, come capo Sava, Aiello, Casal Siniscalco e Casal Napoli.

Il Piano, che ha recepito i suggerimenti e le idee del concorso per urbanisti under40 e del Puc dei bambini redatto dagli alunni, sarà presentato alla città il prossimo 14 aprile. Lo scopo del Puc è nell’individuazione di interventi tesi alla riqualificazione ambientale della città, fra cui: lo stimolo dell’efficienza energetica negli edifici esistenti; il miglioramento del metabolismo urbano, implementando strategie tese al miglioramento della raccolta differenziata e la gestione ed il recupero delle acque piovane; la spinta alle energie rinnovabili; il riuso dei suoli (con la riconversione o il riutilizzo di aree dismesse abbandonate e non utilizzate) come strategia chiave per contribuire alla riduzione del consumo di suolo e combattere la dispersione insediativa; la protezione della natura, del paesaggio e delle risorse agricole intorno alla città ed il rafforzamento dei loro legami o delle loro articolazioni con la città (per esempio con le cinture verdi e/o i corridoi connessi ed in continuità con il Parco Diecimari, il parco fluviale dell’Irno, il Monte Stella e gli spazi pubblici), il “regreening” della città esistente, tendendo al raggiungimento di un obiettivo ambizioso, ma non impossibile: diventare la “città più verde” d’Italia.

Mario Rinaldi

©RIPRODUZIONE RISERVATA