«Un piano per scongiurare il taglio dei servizi locali»

L’appello della Cisl: «Non penalizzate i cittadini. Si riducano le consulenze» Buono: «Nelle amministrazioni occorre uno svecchiamento del personale»

Meno servizi per i cittadini. In questo si tradurranno i tagli del Governo nel 2013, imposti dal decreto legislativo del 6 luglio scorso, meglio conosciuto come decreto “spending review”. Ne è convinta la Cisl Funzione Pubblica di Salerno, che con la segreteria provinciale guidata da Matteo Buono, fa appello agli enti locali del territorio per aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali già a partire da settembre. La preoccupazione della Cisl è che, subito dopo la pausa ferragostana, le amministrazioni locali, per far fronte ai tagli – che per il 2013 ammonterebbe a circa 2 miliardi di euro – potrebbero mettere mano ai servizi ai cittadini riducendoli o, nel peggiore dei casi, tagliandoli del tutto.

«Siamo contrari alla gestione associata dei servizi tra Comuni – ha spiegato Buono ieri mattina nel corso di una conferenza stampa – Noi chiediamo ai Comuni, piuttosto, di tagliare o accorpare tutti quegli apparati che altro non fanno se non far lievitare i costi della macchina amministrativa e a garantire stipendi, incarichi e consulenze ai soliti amici».

Nel mirino della Cisl sono finiti gli organi interni di valutazione, i collegi dei revisori dei conti e gli incarichi di consulenza, staff e dirigenziali affidati a soggetti esterni agli enti. «Allo stato attuale – ha ricordato Buono –questi organismi costano agli enti locali della nostra provincia una cifra vicina ai 2 milioni di euro. Basti pensare che il solo Comune di Salerno sostiene una spesa annua per il funzionamento dell’organo interno di valutazione circa 120mila euro oltre agli oneri e all’Iva». Cifre che, alla luce della grave carenza di risorse dei Comuni, alcuni dei quali vicini al “default”, non possono essere più tollerate. In questo caso, il consorzio tra gli enti per la gestione di questi organismi sarebbe l’unica forma di unione dei servizi accettata dalla Cisl. «Si otterrebbe un risparmio del 50 per cento – ha spiegato Buono – e non si intaccherebbero i fondi destinati ai servizi».

Ma la scure della “spending rewiev” è destinata a cadere anche sui lavoratori. Il decreto legislativo approvato dal Governo Monti prevede, infatti, un taglio del 20 per cento dei manager e del 10 per tutti gli altri dipendenti. «In provincia di Salerno – ha calcolato la Cisl – ci sono circa 6mila dipendenti nelle amministrazioni locali e 200 dirigenti. Il taglio da noi sarebbe minimo». Buono non è contrario a questa misura adottata dal Governo a patto che «per un dipendente con età superiore ai 50 anni che va via, ne entri uno giovane. Serve – ha proseguito – uno svecchiamento anche nella pubblica amministrazione». In questo caso, però, il numero complessivo dei dipendenti non subirebbe le variazioni chieste dalla “spending review”.

Buono ha poi annunciato che il suo sindacato di categoria, come d’altronde anche il confederale, non parteciperà alla mobilitazione indetta da Cgil, Uil e Ugl ein programma il 28 settembre per difendere dignità, diritti e lavoro. «In un momento come questo – è stata la motivazione – non ce la sentiamo di chiedere sacrifici ai nostri iscritti e rinunciare ad un giorno di lavoro».

Mattia A. Carpinelli

©RIPRODUZIONE RISERVATA