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Un parcheggio per il camping realizzato in un’area agricola

CAPACCIO PAESTUM. Adibisce un terreno agricolo a parcheggio senza le prescritte autorizzazioni: scatta l’ordinanza del Comune per il ripristino dello stato dei luoghi. Il fatto è accaduto a Capaccio...

CAPACCIO PAESTUM. Adibisce un terreno agricolo a parcheggio senza le prescritte autorizzazioni: scatta l’ordinanza del Comune per il ripristino dello stato dei luoghi. Il fatto è accaduto a Capaccio Paestum ed è stato scoperto dai vigili urbani durante un’ispezione amministrativa. L’affittuario dell’area, P. G., aveva operato delle modifiche al terreno agricolo di sua proprietà, al fine di livellarlo e sistemarlo per adibirlo a parcheggio a servizio di un camping della zona, anche quello di sua proprietà. Ma la destinazione del fondo agricolo è solo per la coltivazione di prodotti agricoli, come stabilito dal Piano regolatore generale e dalle norme tecniche di attuazione. Il fondo ricade infatti in zona E 3 agricola di interesse ambientale rilevante contiguo alla città antica di Paestum, ovvero in un’area urbanisticamente orientata ai fini della tutela ambientale della zona A 1 di interesse archeologico e anche quale area di rispetto paesistico.
Gli agenti della Polizia municipale durante i controlli hanno appurato che erano state compiute opere di recinzione ed era stato inoltre apposto un cancello con paletti di ferro, che «lasciano presupporre l’ancoraggio sotto terra con basi e cordoli di cemento». Tale condizione è andata naturalmente ad alterare lo stato dei luoghi, costituendo un intervento di permanente trasformazione edilizia ed urbanistica del territorio, che è del tutto inconciliabile con la finalità agricola. E’ stata quindi disposta l’immediata cessazione dell’attività di parcheggio.
In caso di inottemperanza, il soggetto verrà punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale, che riguarda, appunto, l’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Stabilisce ibfatti che “chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro”. In questo caso, procederanno anche all’apposizione dei sigilli.
Andrea Passaro
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