«Un ottimo deterrente: salva vite»

Il presidente dell’associazione “Strade Sicure”: «I sinistri sono calati del 35%»

SALERNO. Un ottimo deterrente per quegli automobilisti con il piede pesante o solo un modo per i comuni di fare cassa? Sull’utilità degli autovelox probabilmente la verità è nel mezzo dato che con il loro aumento, in città come sulle autostrade, la paura dell’arrivo di verbali nelle case di quegli automobilisti poco avvezzi alle regole e alla sicurezza, si sente eccome. A dire la sua sull’utilità di autovelox e tutor è il presidente dell’associazione Strade Sicure, Gerardo Postiglione: «Negli ultimi due anni il tasso d’incidenti in zone sottoposte al monitoraggio degli autovelox è diminuito del 35%. Servono per fare cassa? Forse, ma di sicuro salvano anche delle vite. Nella provincia di Salerno, solo nel 2016, ci sono stati 12 decessi per eccessiva velocità, 3 solo nei tratti ad alto scorrimento nel Diano. La vita frenetica che conduciamo si trasferisce anche in auto o in moto, con la triste conseguenza che il piede pesante sull’acceleratore spesso provoca incidenti gravi o addirittura mortali».

Salerno, in questo campo, secondo Postiglione sembrerebbe essersi attrezzata, con un numero di autovelox cittadini che, almeno nei punti cruciali, hanno creato un serio strumento di dissuasione per chi predilige la velocità anche nei tratti cittadini. «Su tutto il tratto che va dal lungomare Marconi al centro – continua Postiglione – sono installati ben quattro apparecchi, tutti funzionanti. Tanti infatti i verbali che sono fioccati ai danni di quegli automobilisti che anche in città guidano con eccesso, superando il limite dei 50 chilometri orari. Un altro punto particolare è quello della litoranea tra Salerno e Pontecagnano dove sono attivi altri tre autovelox in una zona molto soggetta al fenomeno dell'alta velocità. Importanti sono anche i tutor, attivi sulle autostrade, che permettono una più precisa segnalazione di quegli automobilisti che danno libero sfogo alla loro passione per la velocità laddove esistono comunque dei limiti, spesso non rispettati. Serve, come in tutte le cose, un minimo di educazione stradale che spesso manca e che si acquisisce solo dopo che il danno è stato fatto».

Ed è anche in questa direzione che si sviluppa il progetto “Tommy”, elaborato dall’ azienda Sicurezza ed Ambiente, promosso anche dall’associazione salernitana. «È un’applicazione – spiega Postiglione – che sarà possibile installare dal 2020 alle scatole nere delle auto e che permetterà di avvertire, in tempo reale, l’automobilista in caso questi stia infrangendo delle regole o abbia una condotta di guida scorretta. La tecnologia è in costante evoluzione e già si parla di sensori d’ultima generazione e sistemi di frenata o decelerazione automatizzata». Nel frattempo però, la paura di una multa da un tutor o dall’autovelox può fare la differenza tra la vita e la morte.

Emilio D’Arco

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