sofisticazioni alimentari

Un nuovo rinvio per il processo sui cibi avariati

Sette udienze per cominciare un processo delicatissimo che imputa a diciotto persone gravi responsabilità in materia di vendita, conservazione e sofisticazione di alimentari, a distanza di quasi...

Sette udienze per cominciare un processo delicatissimo che imputa a diciotto persone gravi responsabilità in materia di vendita, conservazione e sofisticazione di alimentari, a distanza di quasi dieci anni dai fatti contestati. Era il 2006 quando i Nas eseguirono misure cautelari e sequestri per un vasto traffico di latte e latticini avariati che riguardava fatti commessi fin dal 2004, sulle tracce di grandi quantità di prodotti scaduti ottenuti dagli scarti di lavorazione del formaggio, che viaggiavano dalla Spagna all'Italia arrivando fino in Campania dalla città spagnola di Ceuta. Gli alimentari venivano lavorati chimicamente e poi rivenduti ad aziende nazionali della grande distribuzione, col traffico interrotto dalla procura.

Il processo di fronte ai giudici del primo collegio, conta sette udienze senza alcun passo compiuto, con l’ennesimo rinvio al 24 febbraio del 2014 per diciannove imputati. Nel giugno del 2006, 16 persone vennero denunciate alla procura di Nocera Inferiore e tre finirono agli arresti domiciliari, con i ruoli apicali contestati a tre imprenditori: Mario Fortunato di Nocera Superiore, Gerardo Delle Donne di Gragnano e Giovanni Paolo Ferraro, quest’ultimo stralciato dall’attuale processo.

L’operazione coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore col sostituto Giancarlo Russo, sequestrò ben 90 tonnellate di prodotti contraffatti. L’indagine ribattezzata Operazione “Don Chisciotte”, avviata dai carabinieri del Nucleo antifrodi di Roma del comando politiche agricole, seguì la scia dei prodotti avariati, derivati dalla sofisticazione alimentare. Nel giugno del 2006 vennero arrestati tre manager finiti ai domiciliari, ritenuti responsabili dei reati di sottrazione e sostituzione del semilavorato lattiero-caseario, tenuto in cattivo stato di conservazione. Mario Fortunato era amministratore della “Frigo Sud”, mentre gli altri imputati sono il nocerino Salvatore Tramontano, Gerardo Delle Donne, amministratore della società “Valle dei mulini”, Umberto Pacera, Annamaria Chierchia, Eugenio Pagano, Antonio Cilento, Galyna Galusko, Giuseppe Luciani, Vincenzo Mancini, Luca Ghetti, Carmine Sicignano, Ugo Sala, Gelsomina Mase, Vincenzo Mancini, Salvatore Svato, Vincenzo Cuomo, Mario Santaniello, e Luana Tosca.

Alfonso T. Guerritore

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