«Un lido a Cala Bianca» Si scatena la polemica

Il sindaco vuole portare ombrelloni e sdraio nell’Arena marina: pioggia di “no” Legambiente. «Non se parla proprio». Il Parco: «Spiaggia premiata perché è così»

CAMEROTA. Il destino della spiaggia più bella d’Italia è tra ombrelloni e sedie sdraio. «Se non portiamo l’economia nell’Area marina protetta sarà più difficile la tutela». Il sindaco di Camerota, Antonio Romano, ha le idee chiare sul futuro del suo territorio e preannuncia per il prossimo anno «un minimo di assistenza ai turisti con ombrelloni e sedie sdraio ecologiche sulle spiagge dell’area protetta degli Infreschi e della Masseta (tra cui anche Cala Bianca)». «Questo consentirà – ha spiegato in un’intervista a un’emittente televisiva locale – una gestione economica e quindi anche la possibilità di avere un presidio permanente di nostri operatori nell’area marina».

«Non se ne parla proprio», ha replicato senza mezzi termini il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo. «Il grande valore di queste spiagge è proprio la natura selvaggia che le contraddistingue. E’ necessaria una salvaguardia integrale. E poi, ci sono tanti posti per fare turismo balneare. Bisogna invece puntare su un turismo di grande qualità, non basta quello sostenibile. Qualsiasi progetto deve essere studiato e preso in considerazione già da settembre». «Se Cala Bianca è stata dichiarata la più bella d’Italia è perché è bella cosi – spiega il presidente del Parco nazionale del Cilento, Amicare Troiano – Personalmente sono per la natura libera ma, l’area Marina Protetta deve essere un valore aggiunto. Sta all’intelligenza del Comune e del Parco concertare un’adeguata progettazione di tutela che possa prevedere una fruibilità sostenibile. Cala Bianca, come tutte le altre spiaggette della costa deve essere migliorata e salvaguardata, non sciupata». Non sono passate inosservate anche le dichiarazioni del comandante dei vigili di Camerota, Antonio Ciociano: «Bisogna sensibilizzare i pescatori – ha spiegato – è ora di finirla con le lamparate. Lì non si devono più fare, né tantomeno possono essere autorizzate».

Dura la replica degli operatori del settore. «Il comandante si sbaglia – replica Felix D’Andrea, presidente della Cooperativa Cilento Mare – noi pescatori tuteliamo il territorio, lo facciamo conoscere ai turisti e, per lo svolgimento delle “lamparate”, siamo regolarmente autorizzati dal Ministero. Peraltro siamo gli unici, insieme ad alcuni privati, a ripulire l’area di Cala Bianca». Parole forti anche dal presidente della ProLoco di Camerota Gino Del Gaudio: «Dopo tutti gli stabilimenti autorizzati in questi anni è impensabile autorizzare ombrelloni e sdraio anche nelle spiagge, fortunatamente, rimaste ancora integre. Non si tutela così il territorio».

Vincenzo Rubano

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