Un kit per trasformare un’auto normale in ibrida

Il brevetto è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori e studenti A guidarli è il professore di Ingegneria Meccanica Gianfranco Rizzo

Guidare un’auto ibrida è per molti quasi un lusso visti i prezzi di questo tipo di vetture. A maggior ragione in tempi di crisi in cui acquistare un’auto nuova diventa un impegno economico troppo impegnativo per molte tasche. Ma forse, in futuro, tutto questo potrebbe cambiare, almeno secondo un gruppo di studenti e di ricercatori dell’Università degli Studi di Salerno che ha messo a punto un apposito kit di conversione capace di far diventare ibrida una qualsiasi vettura con un investimento irrisorio: l’Hy Solar Kit.

A spiegarci di che si tratta è Gianfranco Rizzo, docente di ingegneria meccanica all'Università di Salerno, tra i massimi esperti italiani di macchine solari: «Le statistiche mostrano come una larga parte degli utenti usi l’auto in città e per non più di un'ora al giorno. In queste condizioni l’energia richiesta è di 7-8 kWh, comparabile con quella prodotta da un modulo fotovoltaico da 500 watt in 10 ore di luce. Così si risolverebbe il problema dello spazio, visto che quel pannello occupa circa tre metri quadrati». Il progetto partito nel 2006, infatti, riguarda la possibilità di realizzare un kit che permetta di trarre energia direttamente dal sole, senza bisogno di petrolio o gas e senza neppure la necessità di fermarsi a ricaricare la batteria. Perché l’auto solare si alimenta da sé, bastano i pannelli fotovoltaici montati sulla scocca. Massimo risparmio economico, minimo impatto ambientale. «Il sistema di ibridizzazione è installato su un veicolo convenzionale nel quale lìassale anteriore sia mosso da un motore a combustione interna, controllato dal sistema di controllo motore montato dal costruttore dell'auto – continua Rizzo - l’ibridizzazione è realizzata sostituendo le ruote posteriori con ruote motorizzate, che includono un motore elettrico che può operare sia da motore che da generatore, ed un freno. In tal modo, il veicolo può operare sia in modalità elettrica che in modalità ibrida, secondo una struttura di “ibrido parallelo”».

In sostanza la batteria ausiliaria alimenta i motori elettrici, e può essere ricaricata sia dalle ruote posteriori in modalità generazione (frenata rigenerativa o modalità ibrida con coppia resistente) che dai pannelli solari montati sul tetto. «Noi siamo abituati a ragionare in termini di potenza – aggiunge - la potenza di un’auto di piccola o media cilindrata varia tra i 50 e i 100 KW, mentre un pannello solare alloggiabile su un’auto può raggiungere una potenza di appena mezzo KW, il che ci induce a ritenerlo pressoché inutile. Ma si tratta di un errore. Se infatti ragioniamo in termini di consumo effettivo di energie, il quadro cambia radicalmente».

Il brevetto, depositato dall’Università di Salerno, è stato proposto da Gianfranco Rizzo, Cesare Pianese, Ivan Arsie e Marco Sorrentino, del Dipartimento di Ingegneria meccanica (DIMEC). Sono in corso ricerche sul tema nell’ambito dei progetti PRIN finanziati dal MIUR, in collaborazione tra l’Università di Salerno e l’Università del Sannio.

Rita Esposito

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