Un incrocio che resta pericoloso

Ancora nessun intervento all’intersezione fra via Carmine Turco e la Statale

Un incrocio maledetto, un imbocco pericoloso e spesso fatale quello tra via Carmine Turco e la Statale 18, luogo già in passato di incidenti. Negli ultimi anni sono stati numerosi gli incidenti, soprattutto nei weekend, provocati dell’insensato imbocco perpendicolare di due strade cittadine – via dei Cinesi e via Turco – con la Statale 18, in assenza di semafori, rotatorie o segnaletica appropriata, e di una inadeguata illuminazione.

Inutili sono state le molteplici richieste fatte nel tempo ai diversi organi istituzionali competenti dai residenti per realizzare una rotatoria, o magari solo installare dei dossi artificiali, al fine di impedire tragedie spesso evitabili. Gli abitanti del rione, persino il locale comitato di quartiere finché è rimasto in vita, hanno più volte chiesto interventi su uno degli incroci più pericolosi del comprensorio. Lo stesso crocevia che nel 2005 costò la vita al diciottenne Ludovico Lamberti, nel 2002 ad un camionista laziale e l’anno successivo l’amputazione di una gamba ad un ventisettenne coinvolto in uno scontro. Tra gli ultimi incidenti avvenuti su quel tratto di strada, si ricorda quello che ha coinvolto, il 2 gennaio dello scorso anno, due autovetture e provocato il ferimento di sei giovani. Nel 2008 un ragazzo di 21 anni rischiò la vita, sbattendo con il motorino contro un’auto dopo aver perso il controllo a causa di una crepa sull’asfalto.

Nel 2010 intervenne con forza il Partito Democratico di Battipaglia – in amministrazione a sostegno dell’allora sindaco Giovanni Santomauro – per chiedere interventi di messa in sicurezza dell’incrocio. Il piano di rimodulazione urbanistica approvato lo scorso anno prevede una nuova viabilità anche per l’immissione sulla Statale 18, ma per ora quel progetto resta solo sulla carta. Nel frattempo gli automobilisti e gli stessi pedoni devono continuare a fare i conti con una strada estremamente pericolosa. Una mina vagante, insomma, ma di cui nessuno - sembra - voglia occuparsi fino in fondo.(f. p.)

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