Idee dei giovani

Un hotel diffuso da 300 camere e luoghi dedicati al ristoro

Un centro storico-hoteldiffuso, per fare di Salerno la città dell’accoglienza

SALERNO. Un centro storico-hoteldiffuso, per fare di Salerno la città dell’accoglienza, ma anche del recupero memoriale e della valorizzazione del suo patrimonio storico-artistico. È questo lo spirito sotteso ai progetti firmati dagli architetti Paolo Amato, Giovanni Barra, Marina Cazzato, Luciana Ciaco, Alessia Ciano, Eugenia Desideri, Aurora Di Manno, Gea Ferrone, Isotta Franchini, Francesco Maisto, Alessia Serino nell’ambito del master di Architettura-Ambiente promosso dal gruppo Nib, alias New Italian Blood, che vede la sua anima nell’architetto salernitano Luigi Centola. «L’obiettivo – spiega – è quello di rigenerare il centro storico, rendendolo un contenitore per lo sviluppo del turismo e dell’imprenditoria giovanile». Partendo proprio dalla sua parte più degradata, lontana dai locali della movida che, almeno in una prima fase del ridisegno urbano della città, hanno contribuito non poco a spazzare via il degrado dalla parte bassa del cuore antico della città, creando anche dei meccanismi virtuosi per l’economia.

Il progetto. Il progetto di agopuntura urbana per la parte alta del centro storico si pone l’obiettivo di innescare un processo di rigenerazione investendo nella simbiosi città-cittadini-visitatori.

Con una dotazione di oltre 300 camere potrebbe essere il più grande e centrale albergo della città. Il target di fruitori prescelto si riferisce a tutti quei giovani che giungono in città per vari motivi: turistici, formativi o lavorativi, categorie di cui negli ultimi anni si è registrata un’importante ascesa, ancora con un notevole potenziale di crescita. La città, però, attualmente risulta sprovvista di quelle funzioni necessarie e adeguate per standard economico-sociali, pertanto, la strategia di intervento prevede di destinare alcuni edifici di notevole pregio, di proprietà pubblica e attualmente in stato di abbandono, a quelle attività di ospitalità, creative, formative e ludico-culturali, che ne incentivino la fruizione giovanile.

La costruzione di spazi su misura garantirà, quindi, presenza e presidio, al contempo, sarà strumento indiretto di cura e miglioramento della condizioni di sicurezza e vivibilità per i 15mila metri quadri degli ex conventi e per tutto il centro storico. I complessi conventuali, opere di notevole interesse storico-architettonico, oggetto in passato di progetti di musealizzazione, sono stati ripensati dal master come contenitori di funzioni che generano opportunità imprenditoriali e accoglienza diffusa, quindi, anche indotti economici. Per il convento San Michele e l’ex carcere femminile si propone una ricettività leggera e di breve periodo mentre per il convento San Massimo e l’ex carcere maschile si prevedono residenze/lavoro, spazi di co-working e uno studentato connesso al vicino conservatorio.

Inoltre, ogni edificio sarà dotato di attività commerciali che stimoleranno la crescita della piccola e media imprenditoria locale. Si prevedono anche spazi per lo svago e il tempo libero, luoghi di ristoro e per il benessere fisico, integrati con gli incubatori d’impresa per le start-up. Le coperture dei complessi architettonici si trasformano in piazze/terrazza panoramiche dalle quali si può godere lo straordinario paesaggio del golfo di Salerno.

L’architetto. Secondo Luigi Centola, promotore di master rivolti ai giovani architetti (le iscrizioni per la terza edizione con 25mila euro in borse di studio aperte fino al 1 luglio, www.newitalianblood.com/master2016) «il recupero delle vecchie carceri di Salerno rappresenta una eccezionale opportunità per avere il più grande hotel della città, con più camere del Grand hotel, una gestione unitaria e una tipologia di target completamente diversa, perché pensata anche per i giovani». L’idea prevede di destinare i piani terra ad attività per il benessere e il tempo libero «da dare in gestione a giovani salernitani, creando in questo modo anche occasioni di lavoro»; mentre ai piani alti si potrebbero realizzare «piazze pubbliche e terrazze giardino con limoneti come nella visualizzazione del progetto, per consentire a salernitani e turisti di godere del panorama mozzafiato che caratterizza quella parte alta del centro storico».

Un’idea interessante, non solo dal punto di vista architettonico, quanto da quello sociale: portare i giovani, in un’area attualmente molto degradata, significherebbe contribuire a una reale rinascita e creare indotti economici puliti.©RIPRODUZIONE RISERVATA