alla vigilia della riapertura delle scuole 

Un giro di vite sulle sale scommesse

Un segnale concreto per fermare il fenomeno del gioco d’azzardo a Scafati. L’appello arriva da Angelo Matrone, ex consigliere comunale, che ha invitato commissione straordinaria ad attuare il...

Un segnale concreto per fermare il fenomeno del gioco d’azzardo a Scafati. L’appello arriva da Angelo Matrone, ex consigliere comunale, che ha invitato commissione straordinaria ad attuare il regolamento contro la ludopatia votato dall’ultimo consiglio comunale nella passata Amministrazione. «La legalità non si attua solo attraverso operazioni di repressione, ma c’è bisogno di promuove una nuova cultura. Ecco perché mi auguro che la Commissione straordinaria, proprio alla vigilia dell’aperura dell’anno scolastico, possa attuare il documento, che negli ultimi mesi della passata Amministrazione abbiamo votato e approvato in consiglio comunale. Sarebbe un gesto importante», ha detto.
Per Matrone, dunque, la legalità va ripristinata anche fuori Palazzo Mayer, stroncando sul nascere situazioni che poi portano a discorsi più grandi legati alla criminalità organizzata. «Vanno tutelati i nostri ragazzi e lo ribadisco alla vigilia del nuovo anno scolastico – ha continuato – Dopo gli ultimi controlli della guardia di finanza, con minorenni trovati a scommettere in alcune sale della città lo scorso mese di marzo, la guardia non va assolutamente abbassata. Nei mesi scorsi, infatti, ai Commissari avevo chiesto di creare un “mini nucleo” della polizia municipale in borghese da destinare alla verifica capillare e al controllo di queste attività. Ma serve anche qualcosa in più. Quel regolamento votato dall’intero consiglio comunale va attuato immediatamente evitando così che nuove famiglie vengano distrutte dalla piaga del gioco d’azzardo. C’è chi gestisce le sale nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti, ma purtroppo tanti non lo fanno. Ecco perché ora credo che i tempi siano maturi. Oltre ai controlli delle forze dell’ordine serve una cultura nuova in città». (d.g.)
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