Un esercito di tremila disperati senza un’abitazione e un lavoro

I dati dei centri di ascolto della Caritas diocesana nell’Agro nocerino-sarnese sono allarmanti Le situazioni più difficili si riscontrano a Sarno, San Marzano, San Valentino, Nocera e Scafati

NOCERA INFERIORE. Il viaggio di papa Francesco a Lampedusa è servito a far riaccendere i riflettori sulle condizioni degli stranieri immigrati in Italia. Anche l’Agro è caratterizzato da questi flussi, con un concentramento maggiore nel triangolo tra Sarno, San Marzano e San Valentino.

In quest’ultimo comune, per esempio, sono spuntate delle macellerie Halal per la vendita di carne macellata in modo “lecito”, questa la traduzione del termine, e quindi consumabile da persone di religione islamica. Un’attenzione che evidenzia la grossa presenza di arabi. La situazione, oltre che dai servizi sociali dei Comuni, è monitorata dalla Caritas diocesana che, tramite i suoi 61 centri di ascolto sparsi su tutto il territorio, censisce i bisogni di una grande fetta di questa moltitudine di persone, il più delle volte irregolare. Tramite OSPO web, un portale che prende il nome dall’Osservatorio Povertà, i volontari della struttura diocesana, coordinata da don Alessandro Cirillo, monitorano le necessità degli stranieri in difficoltà. Rispetto al numero stimato di presenze sul territorio i dati Caritas sono nettamente inferiori. Bisogna, comunque, considerare che ogni immigrato censito rappresenta in media un nucleo familiare. Il più delle volte, per quanto riguarda i beni di prima necessità, un unico individuo preleva alimenti ed indumenti per numerosi altri compagni. Dunque i 760 stranieri registrati ad oggi andrebbero moltiplicati almeno per quattro. Ecco così che si arriva a più di 3 mila persone. Il resto, un altro 40 per cento, vive nell’ombra. I centri d’ascolto più attivi nell’attenzione agli immigrati sono quello foraniali di Sarno e Angri, tra quelli parrocchiali emergono Santissimo Corpo di Cristo, Maria Immacolata e San Bartolomeo Apostolo di Nocera, piuttosto che Santa Maria delle Grazie di San Valentino e Sant’Antonio di Padova di Poggiomarino. Forte è la presenza di marocchini, tunisini e albanesi. Seguono a ruota persone che arrivano dall’Ucraina, Capo verde, Bulgaria, ex Jugoslavia, Moldavia e Polonia.

Nell’ultimo periodo, inoltre, è cresciuta la presenza di indiani. Tra le richieste più ricorrenti formulate ai volontari Caritas ci sono la necessità di una casa, di un lavoro. Crescono, poi, le richieste di cure sanitarie e non manca chi chiede aiuto per ottenere il permesso di soggiorno. Una panoramica variegata che vede la Caritas in prima linea nella gestione dei bisogni, a causa di un disinteresse da parte degli enti pubblici che a stento riescono a soddisfare i bisogni degli italiani. Un altro dato che emerge da OSPO web è proprio l’aumento di italiani che si rivolgono ai centri d’ascolto, se prima si aveva pudore a chiedere il pacco alimentare, oggi molti non ne possono fare a meno.

Salvatore D’Angelo

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