Un’esecuzione senza colpevoli: si piange Vassallo

Dodici mesi a inseguire tracce che non sono mai state decisive. La Procura non ha emesso alcun provvedimento Si cerca il movente dell’esecuzione del primo cittadino

• SALERNO. Una linea di demarcazione netta nella storia di questo piccolo borgo di pescatori, che separa il prima e il dopo.

• E’ trascorso un anno. A Pollica, o ancora di più a Acciaroli, tutto sembra uguale. Anche allora la stagione estiva era agli sgoccioli. C’è il mare cristallino, i turisti che affollano il piccolo lungomare, le barche attraccate al porticciolo, da quella lussuosa del villeggiante chic alla bella semplicitá del peschereccio. Tutto ti appare identico. Tutto, invece, è irrimediabilmente diverso.

• Un anno fa è stata tracciata quella linea di demarcazione che separa la storia del piccolo borgo di pescatori trasformato in una perla del turismo ecosostenibile, con il dopo. Un dopo che, nonostante l’impegno pur profuso in questi mesi da chi amministra questo gioiello, appare ancora nebuloso, sfuggente,. E che non potrá apparire limpido come le acque che ti circondano fino a quando resterá aperto quest’interrogativo: chi ha ucciso Angelo Vassallo? E perché?

• La sera del 5 settembre di un anno fa il "sindaco pescatore" faceva rientro a casa, quando è stato affiancato da una persona. Un uomo che forse conosceva bene, con cui ha forse scambiato anche qualche parola dopo aver accostato la macchina. Poi nove colpi esplosi da una pistola calibro 9x21 che l’hanno attinto in più parti, uccidendolo. Le indagini su uno dei più cruenti omicidi degli ultimi vent’anni in questa provincia sono state affidate alla Direzione distrettuale antimafia, coordinata dal procuratore capo Franco Roberti e condotte dai carabinieri del reparto operativo di Salerno. Ma nonostante l’incessante lavoro portato avanti dagli inquirenti, fino ad ora, l’inchiesta sull’uccisione del sindaco-pescatore appare ancora un rompicapo senza apparente soluzione.

• Al setaccio sono stati passati tutti gli atti amministrativi, decine e decine di persone ascoltate, alcune delle quali messe sotto torchio dagli investigatori. Ipotesi, piste, sospettati. Si va con i piedi piombo: le prove devono essere schiaccianti. E oggi non sembrano esserci. E per quanto sia un omicidio eccellente quello del sindaco Vassallo, per ora sembra mancare anche di un movente credibile. L’ipotesi legata allo spaccio di droga appare quella più seguita, ma forse è di proporzioni marginali rispetto a un disegno più ampio che potrebbe far emergere un vero «comitato d’affari», tra personaggi illustri e criminali, per gestire l’economia del Cilento. Tutto, però, è ancora aperto, possibile. Dal movente legato a possibili speculazioni edilizie che si cercavano di realizzare nella frazione di Acciaroli a quelli personali.

• Indagini che si sono poi intrecciate con una più vasta inchiesta della Dda legata ad affari sospetti che si stanno realizzando a sud di Salerno, legati al settore immobiliare e turistico. Con l’arrivo di personaggi legati alla camorra partenopea e casertana. Vassallo per molti ha simboleggiato anche una barriera invalicabile contro l’invasione di imprenditori esterni alla realtá locale e dalla dubbia fama, cercando di difendere il territorio da gente senza scrupoli e dalla possibilitá, purtroppo ancora assai concreta, di aziende e imprese il cui unico obiettivo è riciclare denaro sporco.

• Oggi non basta dare un nome a chi ha sparato quei nove colpi di pistola. C’è da svelare un grande intreccio di interessi, quel peso che grava sull’economia e sulla vita dell’intero Cilento da oltre trent’anni. Quel terribile agguato ha scoperchiato il vaso di Pandora, di un’economia illegale, che dagli anni Ottanta inquina questa terra. Facendo emergere i gruppi di potere che cercano di spartirsi gli affari, con esponenti della malavita che da anni hanno scelto il Cilento per vacanze e investimenti. Perché è certo che il fiume di denaro che è arrivato lungo la costa negli anni è impressionante. Quel nome non basta, ma è l’imprescindibile punto di partenza per ridare linfa al sogno di Angelo.
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