Un “circo” colorato per Luci d’artista

Clown, danzatori e acrobati tra i soggetti delle tele policrome realizzate da Coscarelli

SALERNO. Colori d’artista per luci d’artista. Saranno le tele policrome di Giovanni Coscarelli ad accompagnare lo start up del progetto di installazioni luminose a Salerno, nella cappella S. Anna e nell’ipogeo di S. Pietro a Corte, ove la mostra è stata inaugurata nei giorni scorsi. Una quindicina di tele dove emerge tutto il cromatismo ideologico dell’artista salernitano, affermatosi sul territorio nazionale proprio per le sue creazioni gioiose, dove il colore prende letteralmente forma per definire i contorni delle figure rappresentate.

«La ricerca artistica di Giovanni Coscarelli è colorata, ironica, un inno alla bellezza insita in ogni attimo - scrive Antonella Nigro nel testo critico- è l’invito a vivere con passione e allegria il proprio tempo. Pur essendo un figurativo, l’artista predilige un’interpretazione dell’immagine fantasiosa, vivace e bizzarra ove i colori, brillanti, si stendono uniformemente e nettamente divisi o in fondi e composizioni diversi l’uno dall’altro, separati e ravvicinati in uno stile grafico che ripete alcuni moduli tipici del suo linguaggio».

In una logica influenza tra soggetto e colori, le figure che ricorrono negli acrilici di Coscarelli sono danzatori, ciclisti, clown, ballerine, acrobati, equilibristi, atleti, ma soprattutto gente colta in strada in gesti di affetto quotidiano: fidanzatini, amici, poeti folli e bambini. «L’ispirazione di Coscarelli - prosegue Nigro - è spesso legata all’universo dell’infanzia e questo aspetto, insieme all’antigravità e al poetico e allegro “volare” di alcuni soggetti, lo avvicina ai dipinti di Marc Chagall. L’artista ci invita a guardare il mondo “A testa in giù” nella letizia di un gioco nel quale, sorridenti e ciondolanti, da un ramo fiorito, scopriamo un’altra, nuova, meravigliosa prospettiva della vita e dell’arte, popolata di baci, giostre, viaggi e sognatori».

Sogno e realtà, quindi come due lati di una stessa medaglia, la prospettiva onirica e quella di indagine del circostante si fondono in un’unica prospettiva estetica. Un percorso, quello di Coscarelli, influenzato anche dalle arti applicate, dalla grafica e dal design. La mostra, realizzata in collaborazione con il Gruppo Archeologico Salernitano e visitabile fino al prossimo 10 novembre, è stata pensata come un omaggio a Salerno: «Sono quasi tutte opere nuove. La più bella, è Baciami, baciami, baciami, che è idealmente la nostra città immaginata come una bella donna. È una tela che sta riscuotendo molti consensi, a poche ora dal taglio del nastro».

Paolo Romano

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