Un cavillo cancella cento sentenze

Percorso a ostacoli per ottenere la rivalutazione dei contributi previdenziali

Sono oltre 580 i ricorsi che dal 2007 a oggi gli avvocati Dante Stabile e Anna Amantea hanno presentato ai tribunali di Salerno e Nocera Inferiore e alla Corte d’appello per altrettanti ex lavoratori della Marzotto Sud che, andati in pensione, hanno chiesto il riconoscimento della rivalutazione dei contributi perché esposti per decenni alle fibre d’amianto nello stabilimento tessile della zona industriale di Salerno.

Una battaglia, quella contro l’amianto, che i due avvocati salernitani stanno portando avanti da oltre vent’anni e che, recentemente, sta dando alcuni risultati, riaprendo anche il caso degli ex operai dell’Ideal Standard. Più difficile, invece, è il cammino per rendere giustizia a oltre 420 ex lavoratori – uomini e donne oggi ultrasessantenni che hanno passato gli anni migliori della loro vita in un ambiente malsano – che sono riusciti ad ottenere giustizia dopo iter processuali durati anche sei anni, tra consulenze tecniche e rinvii. È stato proprio grazie a quelle consulenze e alla raccolta dei dati epidemiologici su oltre 150 persone che si è riusciti a dimostrare che l’esposizione all’amianto di chi ha lavorato alla Marzotto era superiore a 0,1 fibre per centimetro cubo, facendo così scattare i benefici del decreto legislativo 269 del 2003.

E così dal 2012 sono cominciate ad arrivare le sentenze favorevoli, confermate anche dalla Cassazione, e l’Inps – “spontaneamente” come ha sottolineato l’avvocato Amantea – ha cominciato a erogare le prestazioni in favore dei pensionati. «Ma l’Inps – ha spiegato il legale – si è appellata in Cassazione per ottenere la cancellazione di un centinaio di sentenze sulla base di una mera questione di “improcedibilità improponibilità” della domanda giudiziaria. Nel 2014 ci sono state delle sentenze favorevoli all’Inps, che ha subito proceduto a inviare gli indebiti».

Ora, per ottenere giustizia una seconda volta, dovranno di nuovo ricominciare tutto daccapo. Quello che più indigna queste persone è anche l’assenza e la distanza della politica da questa vicenda. L’avvocato Amantea ha denunciato anche il sistema che gira intorno all’istituto di previdenza, che da tempo versa in condizioni economiche difficili, tra scandali e inchieste. «E allora – ha sostenuto l'avvocato – si fa cassa sui pensionati mentre i dirigenti dell’Inps contonuano a incassare incentivi».

Un sistema in cui il legale adombra anche una sottile complicità con una parte della magistratura: «Stranamente – ha fatto notare – i ricorsi dell’Inps sono stati esaminati e discussi in tempo record dalla Cassazione». (m.a.c.)

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