«Un altro Natale nelle baracche»

Le tredici famiglie di Pregiato in attesa di una casa: «Chi deve decidere non ha cuore»

Le tredici famiglie che ancora risiedono nel campo container di Pregiato dicono basta alle condizioni indecenti dell’area, tra lamiere di amianto sgretolate e avvallamenti vari nelle zone di collegamento fra i containers. I nuclei familiari che vivono in quelle baracche, si chiedono per quanto tempo ancora dovranno sopportare di veder calpestati i loro diritti e la loro dignità.

Sei delle tredici famiglie sono in perenne attesa di trasferirsi negli alloggi temporanei realizzati nell’ex sede del dottore Polverino, in via Pasquale Santoriello, poco al di sopra del campo containers. «Come è possibile - si domanda Antonella Minella - giocare ancora sulla salute pubblica? In consiglio comunale, oramai, si parla solo di abusi di “necessità”. Ma chi e in che modo decide le priorità per il bene di un’intera comunità? I nostri figli, i nostri vecchi, sono uguali ai figli e ai vecchi di tutti. Io non so se chi deve decidere ha una coscienza, ma di sicuro so che non ha affatto a cuore il bene di Cava de’ Tirreni».

Il mancato inizio dei lavori di rimozione dell’amianto, un ritardo dovuto però non alla cattiva volontà dell’amministrazione comunale ma alla protesta di alcune famiglie dello stesso campo containers, che non accettavano di dover convivere con le operazioni di bonifica. Le stesse operazioni furono invece regolarmente avviate a Santa Lucia, dove infatti adesso non resta quasi più traccia di quell’agglomerato di baracche nelle quali sono vissuti per decenni circa 30 nuclei familiari.

Il Natale nei prefabbricati lo trascorreranno sicuramente anche le ventiquattro famiglie assegnatarie dei nuovi alloggi popolari di via Luigi Ferrara a Pregiato. La scorsa settimana l’Enel ha iniziato l’attività di allaccio dell’energia elettrica nelle palazzine e sono subito emersi problemi ai cavi. Nel frattempo sono state controllate le posizioni delle 24 famiglie assegnatarie: nella maggior parte dei casi si tratta realmente di persone che hanno diritto all’abitazione popolare, ma si stanno comunque valutando ancora alcune situazioni poco chiara.

Nessun regalo sotto l’albero, insomma, per numerose famiglie che dopo aver visto passare senza esiti alcune scadenze, speravano nella consegna natalizia. Intanto c’è ancora chi vive nei prefabbricati a Pregiato, Maddalena, San Pietro, Ginestra e Sant’Arcangelo, tra amianto e rifiuti vari. D’altro canto, però, sono stati avviati i lavori di edificazione di altri 14 alloggi popolari a Pregiato, accanto ai 24 in attesa di consegna.

Annalaura Ferrara

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