Un adeguamento da 2,4 milioni e 200 litri di reflui

La mancata regolamentazione della vicenda sulla titolarità dell’area del depuratore non impedisce soltanto l'allaccio della media tensione, ma pure l’alienazione all’Enel dei 30 metri quadri sui...

La mancata regolamentazione della vicenda sulla titolarità dell’area del depuratore non impedisce soltanto l'allaccio della media tensione, ma pure l’alienazione all’Enel dei 30 metri quadri sui quali sorge la cabina.
E sarebbe diventata pure causa di malcontento per l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Provenza, che da qualche giorno è ai ferri corti con la Francese. Il 23 maggio, con una nota scritta, Provenza chiese alla sindaca, ai tecnici e alla segretaria comunale Brunella Asfaldo di conoscere i tempi per la stipula del contratto.
Proprio con la Asfaldo, il forzista, a quei tempi, ebbe un vivace confronto. L’intervento d’adeguamento del depuratore costa 2,4 milioni di euro: somme coperte dai fondi dell’accordo del Programma strategico per le compensazioni ambientali della Regione Campania, risalente a luglio del 2008 e poi modificato ad aprile del 2009.
I lavori, dunque, sono finanziati dal ministero dell’ambiente e dalla Regione. E al momento sono fermi per via d’un titolo mancante e pure a causa di altri problemi.
Ad aggiudicarsi l’appalto, a febbraio del 2016, con un ribasso superiore al 9 per cento, fu la Tecnobuilding. La portata dell'impianto passerà dai 40 ai 200 litri di reflui depurati al secondo. Burocrazia permettendo.