la sentenza 

Umiliava e picchiava la ex Condannato a cinque anni

Cinque anni e quattro mesi di reclusione, sedici mesi in più della richiesta del pm: è questa la condanna inflitta all’uomo che chiuse la convivente nella cuccia del cane e la violentò.La pronuncia...

Cinque anni e quattro mesi di reclusione, sedici mesi in più della richiesta del pm: è questa la condanna inflitta all’uomo che chiuse la convivente nella cuccia del cane e la violentò.
La pronuncia del gup Elisabetta Boccassini di Salerno è arrivata nella serata di mercoledì. Il 40enne di Giffoni Valle Piana, oltre a varie interdizioni, è stato condannato al risarcimento della parte civile: la 50enne ebolitana, con quale ha convissuto due anni, che spinse con la faccia negli escrementi canini mentre gli urlava contro. Per le motivazioni della sentenza col rito abbreviato, che ha consentito all’ex convivente, difeso dall’avvocato Paolo Toscano, di ottenere la diminuzione della pena di un terzo, bisognerà attendere un mese. Solo dopo il 40enne che umiliò e costrinse la donna a rapporti sessuali contro la sua volontà e contro natura, potrà presentare ricorso in Appello. Intanto, l’avvocato della 50enne, Paola La Brocca, attenderà che la sentenza passi in giudicato per avviare la richiesta di risarcimento in sede civile. L’uomo, intanto, è stato condannato al pagamento delle spese di costituzione di parte civile dell’ex compagna.
Dalle indagini e dai racconti della vittima che è tornata ad Eboli dopo la convivenza a Giffoni, viene fuori una storia dai contorni aberranti. A tratti anche orribili. Per ventiquattro mesi la donna ebolitana ha subito le peggiori angherie e oltraggi, nonostante avesse iniziato quella relazione con buoni propositi. L’uomo le chiedeva spesso soldi e la picchiava anche con veemenza. Ed erano proprio i soldi il pensiero fisso dell’imputato che, in particolare nel mese di aprile di tre anni fa, la picchiò brutalmente, offendendola con i peggiori epiteti: “Sei sempre stata una p... e lo rimani”. Anche dopo che si erano lasciati l’ex compagno la perseguita in ogni modo per avere altro denaro. Si era prefisso come obiettivo i soldi di un risarcimento per un incidente stradale. L’uomo, attraverso sms, la minacciava per avere il denaro: “Quando arrivano i soldi, mi dai quello che mi tocca e sparisco”. Gli inquirenti hanno raccolto centinaia di telefonata e messaggi di chiaro tono intimidatorio e di minaccia di morte.
Il 40enne giffonnese la pedinava e gli stava sempre col fiato sul collo per arrivare ad ottenere il denaro. L’aspetto più inquietante di questa brutta storia di violenza è l’umiliazione subita dalla vittima, costretta a mettere la faccia nella cacca del cane e ritrovarsi rinchiusa nella gabbia dello stesso animale. La condanna di primo grado è un primo risultato per la vittima, uscita distrutta psicologicamente da questa vicenda.
Massimiliano Lanzotto
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