Uil espelle i sindacalisti estorsori

La proposta presentata a Roma dai vertici provinciali. Pirone sarà commissario

Una condotta squallida, un reato infimo quello di cui si sono macchiati quei sindacalisti che, approfittando del momento di difficoltà della Etitalia, azienda produttrice di etichette e stampati con sede a Buccino, hanno taglieggiato il titolare cercando di ottenere vantaggi economici. I colpevoli ora sono ai domiciliari e dopo l’espulsione del salernitano Mario Ronca dalla Slc Cgil provinciale, ieri anche la Uilcom, sindacato di cui erano esponenti gli altri due raggiunti dalla misura cautelare - ossia Pasquale Tortora e Antonio Masi, rispettivamente originari di di Pompei e Nocera Superiore - ha emesso il suo “verdetto” nei confronti dei due “traditori”. Della legalità in primis e, non meno importante, della fiducia dei lavoratori. L’esecutivo territoriale Uilcom di Salerno, infatti, riunito ieri l’altro nella sala “Giordano” della camera sindacale territoriale, alla presenza del segretario generale, Bruno Di Cola, del segretario regionale, Massimo Taglialatela, del segretario generale confederale Cst-Uil Salerno, Gerardo Pirone, all’unanimità, ha deliberato di proporre all’esecutivo nazionale Uil, che ieri si è riunito a Roma, l’espulsione di Masi e Tortora.

Nell’attesa che venga fissata la data per un nuovo congresso, l’esecutivo territoriale ha pensato di affidare la gestione straordinaria straordinaria della Uilcom di Salerno al segretario generale Gerardo Pirone che sarà coadiuvato, durante il percorso che porterà alla nomina dei nuovi dirigenti, dai sub commissari Mario Coppola e Domenico Cascone.

Il fermo dei tre - solo due vennero sul momento arrestati - risale allo scorso 28 ottobre quando i carabinieri di Salerno, in seguito alla denuncia dell’imprenditore di Buccino, più volte vessato dai tre sindacalisti ai quali aveva anche già versato diverse somme di denaro, tesero una trappola ai ricattatori e li beccarono con i soldi in mano. I tre hanno poi confessato il reato.

Nel frattempo, proseguono le indagini per capire se quello di Buccino sia una caso isolato o se altre aziende abbiano subito ricatti simili.

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