Ucciso e sepolto in un vallone a Vibonati

Giuseppe Novellino, 71 anni, pensionato Fiat, era sparito da domenica. Nella notte fermato e interrogato un uomo

VIBONATI. Lo cercavano da domenica scorsa, l’hanno trovato ieri pomeriggio poco dopo le 19: il cadavere di Giuseppe Novellino, 71 anni, pensionato Fiat originario di Vibonati e residente a Torino, era parzialmente sepolto sul fondo di un vallone in località Galleri, una zona isolata a un paio di chilometri dal centro del paese. Sono stati i carabinieri della compagnia di Sapri, agli ordini del capitano Emanuele Tamorri, a ritrovare il corpo: secondo una prima ricostruzione, è stato gettato nel vallone e poi quasi interamente ricoperto di terra con l’aiuto di una pala meccanica. Non ci sono dubbi che si sia trattato di un omicidio, sul corpo di Novellino pare si notasse in modo evidente una ferita alla testa, forse causata da un colpo con un corpo contundente.

Le indagini sono ben avviate e c’è già un sospettato: per tutta la notte, infatti, nella locale caserma dei carabinieri è stata interrogata un uomo sul quale si sono via via addensate nubi sempre più dense. Oggi, insomma, potrebbero già esserci novità significative sul fronte dell’inchiesta.

Il cadavere di Giuseppe Novellino non è stato subito rimosso dopo il ritrovamento: i carabinieri e il sostituto procuratore del tribunale di Sala Consilina, Carlo Rinaldi, hanno atteso l’arrivo della scientifica da Salerno per i rilievi di carattere tecnico. Intanto il magistrato incaricato dell’inchiesta, aveva affidato l’incarico dell’esame autoptico al medico legale Adamo Maiese che dovrebbe eseguirla nelle prossime ore.

Di Novellino non si erano più avute notizie da domenica pomeriggio: il pensionato - che non era sposato e risiedeva a Torino - spesso si recava a Vibonati dove vive un nipote, ed era stato proprio l’unico familiare del settantunenne a lanciare l’allarme. Novellino domenica aveva un appuntamento con un operaio del posto per concordare dei lavori in un terreno a pochi metri dalla sua abitazione, ma a quell’appuntamento non era mai arrivato. L’allarme era scattato immediatamente. Alcuni conoscenti, pensando che si trovasse nelle vicinanze dell’abitazione, avevano iniziato a cercarlo. Ma di lui nessuna traccia. Erano stati dunque contattati i carabinieri e gli uomini del capitano Tamorri avevano subito avviato le ricerche perlustrando palmo a palmo la zona. Tra l’altro al momento della scomparsa il pensionato non aveva con sé il cellulare, che i carabinieri avevano rinvenuto all’interno dell’abitazione. Si era anche pensato a un malore, ma il ritrovamento del cadavere nel vallone alla periferia di Vibonati, ha sgombrato il campo da tutte le altre ipotesi lasciando al centro della scena solo la morte per mano di qualcuno. Qualcuno che, forse, già oggi, potrebbe avere un nome e una fisionomia precisi.

Vincenzo Rubano

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