Marco Borrelli

AGROPOLI

Ucciso a 20 anni per gelosia: l'assassino resta in carcere

Chiesti i domiciliari per Mrabet Nezar

AGROPOLI. Arresti domiciliari per Mrabet Nezar: è quanto ha chiesto l’avvocato Antonio Mondelli, ieri mattina, al Tribunale del Riesame. Il legale del venticinquenne italo-tunisino che sgozzò, lo scorso 6 aprile, il ventenne di Agropoli, Marco Borrelli, ha giustificato così la richiesta: «È escluso il pericolo di fuga del mio assistito, come già appurato dal primo giudice in sede di convalida dell’arresto; sul problema della reiterazione del reato ho evidenziato invece che si tratta di una situazione unica nel suo genere, accaduta per la rabbia accumulata dal mio cliente nei confronti del ragazzo che gli aveva portato via la famiglia: la moglie e facendogli perdere i due figli». Secondo Mondelli quindi «gli arresti domiciliari sono compatibili con le esigenze cautelari. Di contro, però - precisa - essendo previsto per tale tipo di reato, la pena dell’ergastolo, è molto difficile superare la presunzione prevista dalla legge».
In ogni caso i giudici del Riesame si sono riservati la decisione, che potrebbe essere resa nota nelle prossime ore. Nel frattempo, Nezar resta rinchiuso nel carcere di Salerno.
Resta una ferita ancora aperta, in tutta la comunità agropolese e ovviamente della famiglia che non riesce a rassegnarsi, quella dell’omicidio di Marco Borrelli, strappato alla vita troppo giovane, per gelosia. L’assassinio venne compiuto il 6 aprile scorso, di notte, a poca distanza dal Parco Le Ginestre. Marco aveva, da circa un mese, intrapreso una frequentazione con Cristina, l’ex donna del magrebino, dalla quale questi aveva avuto due figli. I due rivali in amore si erano dati appuntamento per chiarire, ma dalle parole erano passati alle mani.

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