Uccise la madre al rione Calcedonia Slitta la sentenza per Aulisio

Slitta al 18 novembre la sentenza d’appello per Vincenzo Aulisio, il 40enne condannato in primo grado a 16 anni per avere ucciso con settanta coltellate la madre, Assunta Bova, nel loro appartamento...

Slitta al 18 novembre la sentenza d’appello per Vincenzo Aulisio, il 40enne condannato in primo grado a 16 anni per avere ucciso con settanta coltellate la madre, Assunta Bova, nel loro appartamento del quartiere Calcedonia. Ieri l’avvocato D’Aiuto che assiste gli altri due figli della donna, costituitisi parte civile, ha chiesto tempo per poter esaminare la relazione dello psichiatra Antonello Crisci, depositata lunedì e determinante per il riconoscimento all’imputato di un’infermità mentale che lo renderebbe non imputabile, cancellando di fatto la sentenza di condanna. Per il perito del Tribunale, Aulisio è affetto da un vizio totale di mente che ne ha annebbiato del tutto la capacità di intendere e volere, una psicosi paranoidea che andrebbe ben oltre la seminfermità riconosciutagli dal consulente del pubblico ministero in primo grado. In base a quella prima conclusione, l’omicida fu condannato col rito abbreviato ed è tuttora ricoverato nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa. Il difensore Gaetano Pastore ha però proposto appello e i giudici del secondo grado hanno disposto una perizia psichiatrica. L’accertamento ha concluso per la totale infermità mentale al momento dei fatti, anche se adesso Aulisio sta meglio e le cure hanno consentito di affermarne la capacità processuale. Per lui il perito ha confermato la pericolosità sociale, che ne impone il ricovero, ma ha stabilito che al momento del delitto non era in grado di intendere.