POstiglione

Uccise ex moglie, chiede lo sconto

Rito abbreviato per Pagnani, infierì sulla donna con nove coltellate

POSTIGLIONE. Punta allo sconto di pena previsto dal rito abbreviato il 32enne che sette mesi fa uccise con nove coltellate l’ex moglie Maria D’Antonio, di 34 anni. Cosimo Pagnani, originario di Sicignano degli Alburni, ha chiesto di essere giudicato con il rito alternativo, e l’udienza è stata fissata per il 3 novembre davanti al giudice Stefano Berni Canani, quasi un anno quella tragica sera in cui Maria D’Antonio fu assassinata all’interno della sua abitazione in località Zonzo nella periferia di Postiglione. Era il 30 novembre, i due si erano incontrati sull’uscio di casa dove lui l’aveva raggiunta per l’ennesima discussione sull’affidamento della figlia, una bambina di otto anni. L’omicidio è avvenuto all’interno, in una stanza che fungeva da soggiorno ingresso dove vi è anche un angolo cottura. L'arma del delitto è un coltellaccio tipo pugnale usato in agricoltura, che presenta una lama acuminata di venti centimetri. I carabinieri l’hanno ritrovato sul tavolo della cucina, ancora intriso di sangue.

A dare l’allarme sono stati il padre e il fratello della vittima, che abitano lì vicino e hanno sentito le grida. Non hanno fatto in tempo a intervenire, quando sono usciti in strada Maria D’Antonio era già morta, e l’ex marito si è barricato in casa tra invettive e minacce. Dopo aver fatto irruzione e averlo arrestato, i carabinieri hanno scoperto un macabro particolare: due ore prima aveva pubblicato sul suo profilo facebook un post che era una sorta di annuncio del delitto: un “sei morta troia” che suona come un tragico presagio e che però nessuno aveva notato o preso sul serio.

«Domenica sono stato preso da un momento di rabbia» ha poi detto il 32enne nel corso dell’interrogatorio di garanzia, senza manifestare segnali di pentimento. Da mesi i rapporti con l’ex moglie si erano incattiviti. I contrasti erano legati all’affidamento della bambina, che giugno Pagnani aveva portato con sé i Germania per dieci giorni, dove aveva lavorato come corriere postale. Questa sua scelta unilaterale era stata motivo di denuncia, e da quando il tribunale aveva affidato la piccola alla madre i contrasti si erano esasperati. Fino a quella tragica sera, per la quale è stata fissata adesso la data del processo abbreviato. (c.d.m.)

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