IL FEMMINICIDIO DI BATTIPAGLIA

Uccide la moglie: arrestato Aiello

Coltellata alla gola, Maria Rosa Troisi è morta dissanguata. il marito chiama il 112: «Lite in famiglia». Poi l’amara verità

A Battipaglia una fiaccolata in onore di Maria Rosa Troisi

BATTIPAGLIA - «C’è una lite in famiglia». La flebile voce, poco più d’un sussurro dall’altra parte della cornetta, che alle 12,30 d’un terribile mercoledì mattina al telefono invoca l’intervento dei carabinieri in via Flavio Gioia, località Lago di Battipaglia, è quella di Marco Aiello, idraulico 40enne del posto, che da ieri sera è in carcere a Fuorni. Perché quando i militari sono arrivati al civico 31 della stradina di periferia a due passi dal mare, cinta da un paio di file di villette unifamiliari, non hanno dovuto placare una lite: le forze dell’ordine hanno trovato il cadavere di Maria Rosa Troisi, 37 anni, jeans e maglietta nera, sul pavimento della cucina di casa in una pozza del suo stesso sangue. È stato il marito ad ucciderla: lo ha ammesso fin dal principio.

La coltellata alla gola. Un fendente alla gola, sferrato di lato: la lama d’un coltellaccio da cucina ha trafitto il collo della casalinga, morta dissanguata al culmine della lite in famiglia. Il movente è in corso di ricostruzione: l’assassino avrebbe riferito d’aver agito al culmine d’una lite scatenata dalla gelosia, dal sospetto d’esser stato tradito, ma va fatta chiarezza nelle nebulose dichiarazioni rese da un uomo in stato confusionale. Tutto incerto: l’unica sicurezza è che Maria Rosa è stata ammazzata dal marito. Forse – assai plausibile – prima della telefonata al 112, forse dopo: chiarire ogni cosa sarà compito di Licia Vivaldi, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, titolare delle indagini delegate ai carabinieri della Sezione operativa (capitano Donato Recchia) del Nucleo operativo e radiomobile (capitano Graziano Maddalena) della Compagnia di Battipaglia, diretti dal capitano Samuele Bileti.