Uccide l’ex moglie e poi si toglie la vita

L’omicidio-suicidio al centro sportivo durante la gara di nuoto del figlioletto Il 35enne muratore non accettava la separazione avviata da un anno

GIFFONI VALLE PIANA. Spara all’ex moglie e poi si toglie la vita. La tragedia ieri a Giffoni, mentre era in corso una manifestazione di nuoto tra ragazzini. Salvatore Varavallo, 35 anni, di Sant’Arpino, in provincia di Caserta, con l’inganno, ha fatto uscire dall’impianto sportivo la madre dei suoi figli, Giustina Copertino, 29, di Casal di Principe, scaricandole contro otto colpi di pistola. Quindi è tornato nel parcheggio, ha sparato contro l’auto dei suoceri, è tornato dalla moglie per spararle altri due colpi di grazia. Infine si è puntato la stessa pistola alla tempia e si è ucciso.Tutto a pochi metri dal figlio di 9 anni.

Nonni, figlia e nipote erano partiti con la comitiva di nuoto dal Casertano per raggiungere la struttura sportiva Fiore Club, sita in località Sardone. Giustina e i genitori sono con la Bmw del padre. Intorno alle 9,30 il ragazzino è in vasca per la gara di nuoto.

Il padre, arriva con la sua auto, si ferma nel parcheggio e chiede alla ex moglie, con messaggini sul cellulare, di poter avere delle immagini dell’impresa sportiva del figlio. Giustina risponde che sotto alla copertura della piscina c’è poco campo. Lui l’invita ad uscire. La giovane donna, mamma di un altro bimbo di 4 anni, non immagina che l’ex marito è armato fino ai denti. Se lo trova di fronte. Salvatore Varavallo, muratore occasionale, appassionato di caccia e di armi (è stato denunciato in passato per bracconaggio), gli spara a bruciapelo i primi otto colpi all’addome con una pistola Manurhin P1, con matricola abrasa. La donna cade a terra in una pozza di sangue. L’uomo torna nel parcheggio, dove ha fermato la sua R1, prende altre munizioni e spara all’auto del suocero. Armato di tutto punto ritorna davanti all'ingresso della piscina, incontra delle persone, le scansa e spara altri due colpi al volto dell’ex moglie. Poi si punta la pistola alla tempia. Due persone lo invitano ad abbassare l’arma. Lui spara tre volte e cade a pochi metri dalla giovane mamma.

Scatta l’allarme, arrivano i soccorsi. Entrambi i feriti hanno ancora i parametri vitali, anche se deboli. Parte la corsa delle ambulanze della Croce Bianca al pronto soccorso del “Ruggi” dove gli ex coniugi spireranno poco dopo. Sul luogo dell’omicidio-suicidio, da dove nel frattempo si sono allontanati giovani atleti e famiglie, arrivano i carabinieri. Le indagini vengono affidate al nucleo investigativo e scientifico del comando di Salerno, diretto dal tenente colonnello Giulio Pini, coordinato dai colleghi della compagnia di Battipaglia, guidata dal capitano Giuseppe Costa, e della locale stazione, diretta dal luogotenente Giuseppe Voria. I militari recuperano l’arma, risultata clandestina, e 34 proiettili incamiciati dal giubbotto di Varavallo. Alcuni testimoni vengono condotti in caserma e ascoltati. Sul luogo dell’omicidio-suicidio giunge il pm Vittorio Santoro. «Colpisce – dice il magistrato – che tutto questo sia avvenuto durante un momento di sport». Gli inquirenti e i carabinieri della Scientifica hanno lavorato per l’intera mattinata. Il movente è nella difficile separazione tra i coniugi, avvenuta da circa un anno. La gelosia e i dissapori avrebbero armato la mano dell’omicida-suicida. Nella tarda serata di ieri il pm ha concesso il nulla osta alla sepoltura e le salme sono state consegnate ai familiari.

Massimiliano Lanzotto

©RIPRODUZIONE RISERVATA

GUARDA LA FOTOGALLERY

ED I VIDEO E COMMENTA

WWW.LACITTADISALERNO.IT