la manifestazione

«Tutela contro le discriminazioni»

Sit in davanti alla Prefettura per ricordare le vittime dell’omofobia

Fiaccole accese per ricordare le vittime dell’omotransfobia e per sensibilizzare cittadini e istituzioni in favore dell’approvazione di una legge che tuteli le vittime di violenza a sfondo omotransfobico ed un documento consegnato in Prefettura per sollecitare il Governo ad azioni “tempestive e consequenziali nell’interesse della comunità lgbt”.

«Gli ultimi episodi di cronaca – ha spiegato Ottavia Voza, presidente dell’Arcigay Marcella Di Folco di Salerno – ci spingono a lottare con più forza e convinzione perché così non si va avanti. Ciò che accade tutti i giorni è una barbarie e segno di una profonda arretratezza».

Il sit in in piazza Amendola, fra Palazzo di Città e la Prefettura, è stato organizzato in collaborazione con l’Antenna Territoriale Unar di Salerno che quotidianamente raccoglie denunce e offre sostegno alle vittime della violenza di genere. «I dati sono allarmanti – ha spiegato Lorenzo Forte, promotore dell’antenna Unar – . C’è bisogno di tutela e garanzie perché l’omotransfobia sia sconfitta». La fiaccolata ed il sit in sono stati l’occasione per chiedere l’approvazione di una legge che tuteli gli appartenenti alla comunità lgbt.

«Nessuno – ha sottolineato ancora Voza – può sottrarsi alla responsabilità per ogni singolo episodio che si verifica in Italia con cadenza quotidiana. Vogliamo una legge giusta, che reprima anche i reati motivati da omotransfobia, rimuovendo gli assurdi emendamenti che hanno svuotato il senso della proposta originaria partita da Scalfarotto del Pd e dagli epsonenti del Movimento Cinque Stelle che era una proposta buona. Ce lo insegnano anni di blanda applicazione della legge Reale–Mancino sui reati motivati da odio razziale o religioso».

Per la presidente di Arcigay «non esiste che ci sia ancora qualcuno che ritiene limitativo della libertà di espressione il divieto di dire che essere gay significa essere malati e contronatura». Il riferimento è all’emendamento proposto da alcuni parlamentari «e appoggiato dal Pd che fu primo promotore» ha evidenziato ancora Voza che prescrive «la non punibilità di comportamenti che la generano».

Carmen Incisivo

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