«Turismo, ritardi sull’Agenzia regionale» 

Giovannone: l’assessore deve sollecitare le associazioni di categoria a nominare i propri esponenti per avviare l’ente

Bilancio sul turismo in Campania e prospettive rispetto alle attività previste dalla legge regionale in materia di promozione turistica. Ne parliamo con il salernitano Lucio Giovannone, consulente di imprese su tecnologie per il turismo. Da settembre dello scorso anno è uno dei cinque esperti che compongono il consiglio di indirizzo della costituenda Agenzia regionale, l’organo di promozione previsto dalla legge 18 del 18 agosto 2014.
Lei è tra gli eletti del consiglio di indirizzo dell’Agenzia. Quando sarà operativa a tutti gli effetti?
A dicembre c’è stata l’attivazione della direzione generale con la firma del contratto da parte dell’avvocato Luigi Raia. Si sta lavorando alla costituzione dello statuto ma di fatto l’agenzia non è operativa. Da parte mia c’è tutta la carica necessaria per cominciare ad offrire il miglior contributo possibile. L’importante è partire.
La società Scabec gestirà 5,5 milioni di fondi stanziati. Poteva essere il primo banco di prova per l’Agenzia?
Si tratta di fondi vincolati e acquisiti dal Programma operativo interregionale tramite il Ministero per la Coesione territoriale, destinati ad azioni di promozione turistica per la Campania. La Scabec è una società in house della Regione, ha tutte le competenze necessarie in materia di beni culturali. Mi auguro solo che queste risorse vengano sfruttate al meglio. Di fatto una soluzione era necessaria vista la mancata attivazione dell’Agenzia. C’è stata la carenza di un’attività che avrebbe dovuto portare alla nomina degli altri cinque componenti che ancora mancano per completare il consiglio di indirizzo, che sarà composto da dieci consiglieri. Mancano i tre nominati dalle organizzazioni di categoria, quello espresso dell’Unione delle Camere di commercio e quello nominato direttamente dal presidente della Regione Vincenzo De Luca. L’assessore Corrado Matera ha la responsabilità morale del ritardo. Il turismo e l’impresa sono prioritari per i nostri territori e non possono aspettare.
Su quali basi poggia il successo dei luoghi dall’alto potenziale come quello della nostra regione?
Non si può parlare di turismo senza accessibilità. Le infrastrutture sono una precondizione per la promozione turistica: vie del mare, alta velocità, aeroporti, insieme con l’infrastruttura digitale, vengono prima della promozione. Fibra ottica ovunque per una performante connettività è la base per comunicare con l’utenza, farsi riconoscere e restare appetibili anche per il loro ritorno in futuro.
Quali sono i passaggi necessari e funzionali al miglioramento del trend turistico campano?
Sono tante le attività di potenziamento su cui occorre lavorare. Sicuramente la legge regionale ha segnato uno spartiacque fondamentale per la riorganizzazione della governance e di tutta la macchina turistica. Un passo importante dovrebbe essere costituito dal recupero della capacità organizzativa e tecnologica. Utilizziamo canali distributivi, come ad esempio Booking, quando l’abilità dovrebbe essere quella di imparare a vendersi da soli, senza intermediazioni. Una piattaforma istituzionale eviterebbe che si lasci un quarto del nostro reddito ad aziende che non hanno nemmeno sede in Italia.
Il suo bilancio sulla Salerno turistica di oggi.
Negli anni della mia attività associazionistica giovanile si sognava una Salerno piena di turisti e capace di attrarre l’attenzione nazionale. Le intuizioni negli anni scorsi sono state ottime, Salerno è stata molto lungimirante in passato ma bisogna continuare a creare condizioni affinché l’offerta sia sempre più integrata e di qualità.
Qualche punto debole?
Senza voler sembrare troppo campanilista, dico che è necessario fare giusta informazione. Siamo ancora di fronte ad una scarsa conoscenza dei confini geografici da parte dei fruitori. Ad esempio, molto spesso si percepisce Positano come appartenente alla provincia di Napoli. Questo è un errore nostro. Dalla punta della Costa amalfitana all’estremo Cilento e golfo di Policastro, bisogna lanciare messaggi di autosufficienza ed eccellenza. Salerno è il baricentro della Campania, forse nessuno lo fa notare. Dal punto di vista turistico conviene alloggiare a Salerno per visitare tutta la regione.
Rossella Fusco
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