Turismo, la Provincia si muove su Israele

Organizzata una tavola rotonda dal titolo “Destinazione Salerno” con una delegazione di buyers stranieri

“Destinazione Salerno” questo l’obiettivo della tavola rotonda che la Provincia ha organizzato per presentare le sue potenzialità ad una delegazione israeliana di to buyers, in prevalenza del settore turistico. Del resto - secondo i dati - l'Italia rappresenta una meta privilegiata per il turismo israeliano, la cui consistenza nel paese è stimata in 300.000 arrivi e 800.000 presenze alberghiere annue e in questo il sud ha una buona percentuale. Promossa dalla Camera di Commercio di Salerno ed organizzata da Intertrade e Polaris, la tavola rotonda è stata un'occasione per approfondire le opportunità di una domanda di un Paese, come l'Israele, già particolarmente sensibile ed interessato alle attrazioni turistiche italiane e campane sotto il profilo artistico, culturale ed enogastronomico. La Camera di Commercio di Salerno - ha spiegato il presidente Guido Arzano nella tavola rotonda moderata da Menachem Gantz corrispondente del quotidiano 'Yediot Ahronot' - ha promosso l'evento per favorire «il grado di conoscenza, ad una platea di operatori economici israeliani, delle opportunità offerte dalla provincia di Salerno, rappresentate dalle bellezze naturali, paesaggistiche, storiche e archeologiche senza trascurare le opportunità di business offerte dalle nostre eccellenze dell'agroalimentare e dell'artigianato artistico». La propensione del pubblico israeliano verso l'Italia - è stato detto nella tavola rotonda alla quale sono anche intervenuti Enrico Bottiglieri, componente di Giunta della Camera di Commercio di Salerno, Bruno Habusha, consigliere di Intertrade, di Costabile D'Agosto, Assessore al Turismo della Provincia di Salerno, di Vincenzo Maraio, Assessore al Turismo del Comune di Salerno e di Enzo Todaro, presidente dell'Associazione Giornalisti Salernitani - appare un dato consolidato, dovuto essenzialmente all'ammirazione per la cultura, l'arte, la lingua e la gastronomia. Ma anche alla vicinanza geografica, all'eredità culturale e ai legami con l'ebraismo italiano, nonché alla percezione dell'Italia come uno dei Paesi più affidabili sulla scena internazionale.