“Tsunami”: in tre al Riesame

Udienza il 21 dicembre per Accarino, sentito ieri, Porcelli e Russo, che ora è ai domiciliari

È stato fissato per il prossimo 21 dicembre il Riesame delle misure cautelari che sono state applicate per il dimissionario geometra comunale Francesco Porcelli, l’imprenditore Michele Russo ed il funzionario Gianluigi Accarino, tutti arrestati lo scorso 26 novembre perché coinvolti, a vario titolo, nell’indagine denominata “tsunami”, avviata a Cava de’ Tirreni dalla Direzione distrettuale antimafia sul presunto accordo illecito tra politici e imprenditori per l’aggiudicazione di appalti pubblici.

Intanto ieri mattina è stato sentito dal gip del tribunale di Salerno, Vincenzo Di Florio, e dal pubblico ministero della Dda, Vincenzo Montemurro, che sta coordinando le indagini, il funzionario del comune di Cava de’ Tirreni, Gianluigi Accarino che, in un primo momento, aveva rinunciato a presentari all’interrogatorio di garanzia. Accarino, che era assistito dai suoi legali Paolo Carbone e Marco Salerno, si è professato completamente estraneo ai fatti che gli sono stati imputati. Il funzionario municipale, che intanto si trova agli arresti domiciliari, sarebbe stato accusato di aver contribuito a mettere in piedi una gara d’appalto fasulla, dopo che i lavori per un muro di contenimento nella zona della frazione San Pietro erano stati già affidati e realizzati da Russo, l’imprenditore che, dunque, avrebbe goduto di un ingiusto e illecito vantaggio economico. Per Accarino, peraltro, è stato fissato il giudizio al riesame, anche se i legali non hanno ancora provveduto a presentare istanza per la revoca degli arresti domiciliari. «Esamineremo prima i verbali dell’interrogatorio e poi decideremo il da farsi», ha spiegato infatti Carbone.

Resta intanto in carcere Francesco Porcelli, il cui avvocato, Pasquale Adinolfi, ha presentato istanza al giudice delle indagini preliminari allo scopo di fargli ottenere i domiciliari. Una decisione, questa, alla quale, secondo il legale, il gip Di Florio potrebbe giungere. «Non vedo giuridicamente il motivo per il quale Porcelli debba rimanere in carcere – ha infatti spiegato Adinolfi – anche perché ormai ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico al comune di Cava de’ Tirreni».

Ha, invece, ottenuto gli arresti domiciliari l’imprenditore della cooperativa “Libera” Michele Russo, accusato, tra l’altro, di falso e abuso di ufficio. La decisione del gip è stata notificata via fax, nel pomeriggio dello scorso martedì, allo studio dei legali di Russo, Licio Missano e Mario Valiante. «Il giudice delle indagini preliminari ha ritenuto che il carcere fosse una misura troppo afflittiva e ha, quindi, deciso che la misura domiciliare fosse più adeguata – ha detto l’avvocato Missano - adesso dobbiamo valutare la strategia processuale e, in particolare, se vale la pena ricorrere al tribunale del riesame». Ha, poi, aggiunto: «La situazione è delicata ed ogni cosa verrà decisa dopo che avrò parlato con il mio assistito, che non ho ancora incontrato».

Alfonsina Caputano

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