Truffa metano: chiesto il processo

Avviso di chiusura delle indagini per quattro persone a Castel San Giorgio

CASTEL SAN GIORGIO. La procura chiede il processo per la truffa relativa all’impianto di metanizzazione del comune di Castel San Giorgio: dopo la notifica dell’avviso di chiusura indagini arriva la richiesta di rinvio a giudizio per quattro persone indagate con le accuse di truffa, tentata truffa e falso. Immutati i coinvolti nell’indagine: i destinatari dell’avviso sono Matteo Picardi, direttore generale della società Salerno Energia spa, i due direttori dei lavori del cantiere, Giuliana Caponigro e Luigi Del Regno, e il collaudatore Gabriele Rosco.

I quattro, tutti residenti a Salerno, risultano indagati in concorso e a vario titolo per le accuse di truffa e falso riguardo lavori per la metanizzazione, alcuni formalmente eseguiti e in realtà mai realizzati, in due diverse circostanze per un’operazione costata centoventisettemila euro. Nei quattro differenti capi d’accusa ricostruiti dalle Fiamme gialle di Salerno, coordinate dal sostituto procuratore Roberto Lenza, sono finiti il secondo troncone di lavori riferiti alla rete per il metano, con 127mila euro liquidati con la presentazione di una dettagliata nota spese, su pagamento della Cassa depositi e prestiti e del comune di Castel San Giorgio. Il raggiro comprendeva anche accuse di falso, per le attestazioni di lavori eseguiti conformemente, con reinterro degli scavi ed esecuzioni di fondo stradale. Il terzo e il quarto capo d’imputazione, sempre a carico dei 4 indagati, riguardava un tentativo di raggiro in fotocopia, sempre per la rete di gas cittadino in città, per un lotto dall’importo di 36mila euro, in questo caso saltato e non concluso, con analoga predisposizione di falsa documentazione.

La seconda fase per la procura è fallita “per cause indipendenti dalla propria volontà”, con le indagini coordinate dal magistrato Roberto Lenza ed eseguite dalla Guardia di finanza di Salerno tra il 2007 e 2009.(a.t.g.)

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