Truffa Inps, i decreti non si notificano

A Pagani e San Marzano risulta spesso impossibile identificare i destinatari del provvedimento

PAGANI. Decine e decine di notifiche a vuoto, con una prassi che si ripete identica in zone precise della città. Sono tanti i decreti penali di condanna per la maxi operazione “Mastro Lindo” destinati ai residenti della periferia tornati al mittente, con una concentrazione prevalente lungo via Filettine, traversa De Gasperi e via S. Francesco.

In particolare, l’apice risulta individuato nel parco Arancio individuato come zona difficile per il buon esito delle notifiche giudiziarie. In questo caso parliamo di un problema di consegna col servizio affidato alle poste italiane, con l’ufficio preposto impossibilitato a completare il lavoro.

Il risultato ha il peso di una montagna di carta e di un doppio lavoro affidato agli uffici di cancelleria del gip del tribunale, esecutori delle notifiche di mancata consegna. Dopo la notizia di cattivo esito della notifica la cartolina con l’indicazione della condanna e relativo esborso imposto dal giudice a titolo risarcitorio, in questo caso legato al reato di truffa ai danni dell’Inps, torna indietro all’ufficio del tribunale, che deve provvedere a inoltrare una nuova notifica, informando e chiedendo l’ausilio dei carabinieri, non prima di aver chiesto approfondito i dettagli sulla residenza dei soggetti all’ufficio anagrafe del comune. Il tutto assume proporzioni allarmanti se si considera che si parla di un’enorme mole di avvisi legati all’infinita operazione Mastro Lindo.

Su 4960 decreti di sequestro per equivalente emessi nei confronti delle persone fisiche responsabili delle truffe ai danni dell’Inps, materiali beneficiari di denaro percepito a danno dell’ente previdenziale, con 9760 posizioni lavorative messe insieme, 16 milioni di euro da recuperare colpendo proprietà immobiliari, conti correnti e beni mobili, individua concentrazione massima a Pagani, in particolare nelle periferie, con ricorrenti numeri civici irraggiungibili, seguita a lunga distanza da Nocera Inferiore e San Marzano.

I decreti in fase di notifica avranno così tempi prevedibilmente lunghissimi, con la fase giudiziaria destinata a rimbalzare tra notifiche fallite, ulteriori accertamenti e il ricorso finale ai militari per completare la comunicazione. Il decreto deve essere notificato per l’eventuale e quasi scontata impugnazione al riesame, cosa impossibile senza rintracciare il domicilio della persona interessata. Insomma, una bella grana.

(a. t. g.)

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