Truffa all’ufficio postale In sei a rischio processo

Fissata l’udienza preliminare per i soldi sottratti ai clienti di Monte San Giacomo Tra gli indagati la direttrice dello sportello, il figlio, il marito e il fratello

MONTE SAN GIACOMO. Dopo la conclusione delle indagini preliminari a fine novembre dello scorso anno, è arrivata da parte del pm Amato Barile la richiesta di rinvio a giudizio per sei persone finite sotto inchiesta per la sottrazione dai conti postali di circa 50 persone di Monte San Giacomo, di circa 1 milione e 100mila euro. L’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Lagonegro è stata fissata per il prossimo 24 giugno.

A rischiare di finire sul banco degli imputati sono la ex direttrice dell'ufficio postale del piccolo centro valdianese, che potrà essere chiamata a rispondere dei reati di sostituzione di persona, peculato, falso materiale ed ideologico e soppressione di documenti originali; il figlio e il marito, accusati di riciclaggio; e il fratello, accusato di essersi appropriato di un assegno di un importo di circa 20mila euro intestato ad un’altra persone. Sotto processo potrebbero finire anche altre due persone accusate di riciclaggio.

Le indagini, effettuate con il supporto della Guardia di finanza della tenenza di Sala Consilina, hanno permesso di ricostruire nel dettaglio le modalità con cui sono state sottratte le somme di denaro a circa 50 clienti dell’ufficio postale di Monte San Giacomo. Clienti che in buona parte vivono all’estero, soprattutto in Germania e con una larga percentuale di pensionati. Molte di queste persone si sono viste poco a poco svuotare i propri conti e gli investigatori hanno appurato che ci sono stati casi in cui sono stati sottratti fino a 200mila euro dai risparmi di una sola persona.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro, sono iniziate lo scorso anno, dopo la denuncia presentata da 64 vittime del raggiro, quasi tutte anziane o residenti all'estero, ma originarie di Monte San Giacomo. Gli uomini della Guardia di finanza di Sala Consilina, in collaborazione con i carabinieri della locale compagnia, hanno raccolto numerose prove nei confronti della direttrice. Le indagini hanno avuto una svolta ad aprile dello scorso anno, con una serie di perquisizioni domiciliari nei confronti degli indagati. Al termine dell’operazione, le forze dell’ordine hanno sequestrato somme di denaro, beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa due milioni di euro.

Erminio Cioffi

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