Truffa all’Enel, cinque indagati

Una banda guidata da due paganesi alterava a pagamento i contatori di utenti in tutto l’Agro

Magneti per manomettere i contatori dell’Enel e informazioni sulla posizione dei singoli utenti: queste le “armi” utilizzate da una banda che nell’Agro nocerino organizzava furti di energia elettrica dietro pagamento da parte degli utenti. Nella rete tesa dal nucleo operativo dei carabinieri di Nocera Inferiore, coordinati dalla procura nocerina, sono finite cinque persone: Francesco Amendola, 65 anni, di Pagani, ex dipendente Enel, raggiunto dall’obbligo di presentazione; il figlio Davide, paganese, sottoposto all’obbligo di dimora; Mario Pisacane, di Terzigno, anche lui ex dipendente Enel: tutti e tre incaricati di reperire potenziali clienti ed effettuare le manomissioni; inoltre Francesco Cerciello, 58 anni, di Brusciano, dipendente Enel, impiegato al call-center presso l’ufficio di Napoli, indagato per aver fornito informazioni ai suoi associati circa la posizione economica di ogni utente per fornitura e morosità; infine un ingegnere e insegnante di Foggia, attivo nella predisposizione di soluzioni per la frode.

La squadra investigativa guidata dal capitano De Chirico ha ricostruito ruoli e tecniche del gruppo specializzato nel furto di energia elettrica ai danni della società Enel distribuzione. La banda si faceva pagare per manomettere i componenti dei singoli contatori elettronici, applicando talvolta magneti in grado di alterarne il funzionamento, con la minore registrazione dei consumi rispetto a quelli effettivamente impiegati. La truffa partiv con una sorta di acquisizione dati sui soggetti contrattualizzati normalmente dall’Enel. Un’altra offerta del gruppo prevedeva il prezioso gadget del magnete, utile a confondere il contatore e venduto agli interessati. A spiegare il funzionamento delle componenti da utilizzareera l’ingegnere, che forniva opportune indicazioni per la manomissione dei contatori elettronici e la trappola magnetica per falsare la misurazione dei consumi.

Il lavoro dei carabinieri ha individuato casi e indagati in tutto l’Agro nocerino sarnese, nel Cavese e nel Salernitano, fino alla Valle dell’Irno, all’Agro nolano, ai paesi dell’area vesuviana, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e Boscoreale, e anche alla stessa Napoli. Sullo stesso filone, nei mesi scorsi erano arrivati provvedimenti di arresto in flagranza di reato per dieci persone, con altre 23 persone denunciate a piede libero per il furto di energia attraverso la manomissione dei contatori elettronici o l’alterazione della misurazione dei consumi per l’azione dei magneti. L’Enel ha quantificato 2.400.000 kilowattora per un valore di 470mila euro circa sottratti al pagamento, col raggiro di circa 110mila euro dovuti agli stati di morosità accumulati dagli utenti finali che venivano favoriti dagli indagati, che non li segnalavano e permettevano loro di effettuare volture e nuove intestazioni a favore di familiari conviventi, sui cui contatori poi effettuavano le manomissioni.

Alfonso T. Guerritore

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