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Truffa, Abbruzzese rischia la galera

Prendeva di mira gli automobilisti. Niente sospensione della pena

ANGRI. Niente pena sospesa per il pregiudicato Vincenzo Abbruzzese, noto alle forze dell’ordine per aver commesso estorsioni con la tecnica dello specchietto, anche ora arrivato davanti al gup per lo stesso motivo.

Il carcere arriverà in caso di passaggio in giudicato della sentenza, con la pena di due anni e seicento euro di multa decisa dal giudice, a sommarsi con la precedente condanna guadagnata con il suo illecito lavoro sulla strada, impegnato a prendere di mira ignari automobilisti con scopo estorsivo. Il meccanismo dai contorni truffaldini riguarda per l’ultimo caso, quello chiuso con la condanna al termine del rito alternativo, è un episodio recente arrivato all’attenzione del gup, concluso dopo discussione con la sentenza e il cumulo complessivo che di fatto annulla la sospensione concessa nel precedente penale, scattato per due consequenziali e ravvicinate estorsioni commesse con identico modus.

Il trucco dello specchietto tra l’altro viene praticato da diverso tempo. Fatto simile recente riguardò un altro noto malavitoso, anche lui appartenente alla stessa comunità del reo, che venne notato da un sottufficiale dei carabinieri libero dal servizio, intervenuto dopo aver intuito quanto stava accadendo, mentre l’uomo discuteva con una signora riguardo un sinistro stradale, sull’orlo dell’aggressione, con lui a strattonarla.

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