la storia

«Troppo obesa per essere curata». Quarantenne affidata al parroco

I problemi di una donna disabile di Camerota che pesa quasi 200 chili. Don Gianni Citro: «Dov’è il Piano di zona?»

CAMEROTA. Quarant’anni compiuti pochi giorni fa, quasi 200 chili di peso e un intervento chirurgico mal riuscito che la costringe a vivere in un letto. Claudia ha bisogno di cure ospedaliere ma nessuno vuole occuparsi di lei. «Ogni qualvolta viene trasportata in ospedale – racconta il parroco don Gianni Citro – la dimettono nel giro di poche ore. La motivazione? Non hanno attrezzature adeguate per le persone obese».

Claudia è affetta da una grave patologia psichiatrica ed il suo corpo è ricoperto da mesi da piaghe da decubito. Non ha più parenti, vive completamente sola ed il tribunale di Vallo ha nominato come suo amministratore di sostegno il parroco di Marina di Camerota. «È giusto che i parroci facciano la propria parte – racconta don Gianni – ma è anche giusto che lo Stato faccia la sua. Ho accompagnato in ambulanza Claudia diverse volte al pronto soccorso ed ogni volta è stata rispedita a casa. Eppure – accusa don Citro – le sue condizioni di salute sono serie». Claudia vive un dramma sociale ed esistenziale. Percepisce circa 800 euro di pensione, li stessi soldi che spende per la badante. Poi ha necessità di medicinali e cure sanitarie ma non ha i soldi per pagarle. Da mesi le spese sono sulle spalle del parroco che, tra mille difficoltà, cerca di non far mancare nulla alla malcapitata. «Ma non so fino a quando riuscirò a farlo – ammette don Gianni – devo occuparmi anche di altri casi urgenti. È necessario che le istituzioni intervengano». Come? «Iniziando ad occuparsi delle persone bisognose. In primis il Piano di Zona che da oltre un anno ha bloccato i fondi destinati per l’assistenza domiciliare ai malati gravi. Le risorse ci sono – spiega il sacerdote – ma siccome i casi sono tantissimi il Piano ha bloccato tutto. Vogliono creare una commissione per valutare caso per caso. Ma siccome la lista è lunga – lamenta don Gianni – bisognerà aspettare chissà quanti altri anni».

Insomma il Cilento non è un posto per disabili, soprattutto per quelli che non hanno più una famiglia. «La cosa più triste è che nessuna clinica può occuparsi di queste persone – racconta il sacerdote – quasi tutte le strutture accreditate dall’Asl possono accogliere solo ultra 65enni. Ho girato tutta la Provincia e non sono riuscito a trovarne neppure una».

I casi sono numerosi in tutto il Salernitano: «Ci sono genitori con figli malati che vivono male la loro esistenza: chi si occuperà dei figli dopo la loro morte? Non esistono leggi che tuteli queste persone». Intanto lunedì don Gianni tornerà in ospedale con Claudia: «Ho chiesto che venga ricoverata e ho già parlato con la dirigente e con altri dottori – racconta il sacerdote – mi hanno finalmente assicurato che si occuperanno di lei. In caso contrario sono pronto a scendere in strada a protestare».

Vincenzo Rubano

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