«Troppo divario tra i candidati»

Simone Valiante sentito dal magistrato che indaga sul Pd «Una esasperazione inutile poi diventata oggetto di ricorso»

SALERNO. «È stata una discussione serena e costruttiva. Ci siamo confrontati a vicenda». Così l’onorevole Simone Valiante, coordinatore provinciale per l’area Cuperlo, all’uscita da Tribunale di Salerno dove ieri mattina, intorno alle 11 ha avuto un colloquio con il sostituto procuratore dell’antimafia Vincenzo Montemurro in merito sulla vicenda del ritrovamento di tessere, in bianco, del Partito democratico scoperte a casa di un imprenditore edile di Nocera Inferiore. Il deputato del Pd, accompagnato dall’avvocato Vincenzo Speranza (anche se la presenza del legale non era necessaria) del foro di Vallo della Lucania, ha spiegato dopo circa un’ora di colloquio, «di non poter entrare nel merito del colloquio avuto nelle stanze della Procura. Del resto - ha aggiunto Valiante - le vicende sono già note». Valiante, così come Patrizio Mecacci - coordinatore nazionale dell’area Cuperlo - ascoltato qualche giorno prima, erano stati chiamati in procura dopo il ricorso presentato dai cuperliani locali agli organi nazionali del partito sui presunti brogli alla convenzione provinciale; situazione che ha “congelato” la presenza dei delegati salernitani alla convenzione nazionale tenutasi domenica scorsa a Roma.

«A me dispiace» spiega l’onorevole Valiante in merito alla mancata presenza dei salernitani a Roma «io avrei evitato tutto questo e ho auspicato che si evitasse tutto questo. È chiaro che ci sono state delle esasperazioni assolutamente inutili che sono state poi oggetto di ricorso e la commissione nazionale ha ritenuto opportuno prendere in considerazione il nostro ricorso». Un voto eclatante, come è stato più volte sottolineato, in un contesto tutto interno al partito - queste non erano le primarie - che ha spinto i cuperliani a presentare il ricorso. «Un numero eccessivo in poco tempo - commenta Valiante - Credo, realisticamente, che anche le persone che sono espressione di altri candidati sono poche rispetto al potenziale numero di votanti. Questo poi è stato oggetto di ricorso».

Il merito al tesseramento, il segretario provinciale Nicola Landolfi spiega che «si tratta di una filiera tracciabile. Nel nostro partito, il tesseramento avviene durante le primarie e i segretari di circolo in genere, quando aprono il tesseramento, lo fanno invitando la gente a presentarsi. Non è una compravendita. Se ci è sfuggito qualcosa siamo i primi a voler capire cosa sia accaduto». Sul piano politico, il giudizio è duro: «Un parlamentare oltre ad avere delle convinzioni dovrebbe avere delle responsabilità». Per Landolfi la vera questione morale «é che ci sono parlamentari che trovano il tempo per scaricare fango e veleno, invece di occuparsi dei loro territori, delle loro città. A Roma sono i zerbini del Pdl qui fanno i moralisti senza morale». Infine registriamo una replica di Gina Fusco (membro della Commissione provinciale per il Congresso) indignata per le accuse rivolte al partito salernitano dall’onorevole Khalid Chaouki (Pd), partito e organizzazione «che l’ha mandata in Parlamento senza neppure conoscerla. Infatti, molti di noi, dopo aver corso alle Primarie, si sono visti costretti a fare un passo indietro a favore di candidati catapultati direttamente da Roma. Una cosa che non avremmo dovuto esitare davvero a definire “una vergogna”».

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