Troppa “concorrenza” Rogo nel negozio dei rivali

Un giovane di Aversa ha dato alle fiamme il locale del commerciante paganese Vendevano specialità dell’Agro in Emilia Romagna. Ingenti i danni arrecati

SCANDIANO. Si è risolto con un arresto (e una denuncia), in appena due settimane di indagini, il caso del blitz incendiario ai danni del negozio di alimentari campani di via Mazzini, avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 febbraio. A finire agli arresti è Domenico Spuma, 26 anni, originario di e Aversa. Nei guai anche il cugino 20enne, R.G.

Dietro all’episodio non ci sono né il racket né la camorra ma motivi prettamente economici, di concorrenza. Spuma, infatti, è il figlio del titolare dell’altro negozio di alimenti campani che c’è in paese, 500 metri più in là in via Diaz: l’unico, almeno fino all’arrivo di Gennaro Russo e della moglie Annunziata Pisano, titolare del punto vendita dato alle fiamme. Il giovane, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, ha agito con l’aiuto del cugino, ma all’insaputa dei propri genitori. Pensava che l’attività del padre avrebbe potuto trarre profitto dal grave danno arrecato al concorrente. Così si è recato davanti al negozio, ha sfondato la vetrina con un piede di porco, gettato benzina, acquistata poco prima a un distributore self service fuori dal comune, e appiccato l'incendio. Nelle indagini la pista giusta viene tracciata dalle stesse vittime. «Sicuramente è stato un atto vandalico, forse di qualcuno geloso della nostra attività», aveva detto Pisano il mattino seguente. I Russo, che da molti anni vivono a Scandiano, lei di Nocera Inferiore, lui di Pagani, e dall’Agro ricevono i prodotti che vendono nel negozio “Sapori mediterranei”, che hanno avviato a giugno scorso. Le cose per loro stavano andando bene.

Non altrettanto si può dire invece per l’altro esercizio, analogo, ma con vendita di prodotti di origine casertana, territorio di provenienza della famiglia Spuma. Alla crisi già insistente con l’arrivo dei Russo si è aggiunta anche la concorrenza e la fine di una esclusività sul territorio scandianese che, fino a quel momento, gli Spuma potevano vantare. Le vendite erano drasticamente calate, hanno spiegato i vertici dell’Arma di Reggio.

«Il fatto va visto nel suo contesto, ma resta comunque gravissimo. Per due motivi: le modalità e il fatto che, solo per un puro caso, «l’incendio non è degenerato coinvolgendo le abitazioni sopra al negozio», ha sottolineato il tenente colonnello Alessandro Dimichino, alla guida del reparto operativo provinciale dei carabinieri, che si è fin da subito mobilitato e ha lavorato gomito a gomito con la tenenza scandianese, per risolvere il caso.

(m. f.)

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