Tribunale, nel mirino le spese per spostarlo

Il Comune di Sala Consilina ricorre al Tar contro la Regione Basilicata: impugnati gli atti con le somme

SALA CONSILINA. Continua la battaglia giudiziaria del Comune di Sala Consilina per salvare il tribunale dalla soppressione con il conseguente accorpamento con quello di Lagonegro in provincia di Potenza. Un ricorso è stato presentato al Tar della Basilicata ed è relativo agli atti amministrativi della Regione Basilicata e del Comune di Lagonegro finalizzati all’ampliamento della sede giudiziaria di Lagonegro, «che appaiono in netto contrasto sia con le motivazioni giuridiche che sorreggono l’impugnativa per violazione dei principi costituzionali che regolamentano l’istituto della “delega legislativa”, sia con i principi che hanno ispirato la riforma giudiziaria (spending review». In parole povere si tratta delle spese che in Basilicata saranno sostenute per consentire di ospitare gli uffici del tribunale di Sala Consilina. Nel ricorso vengono impugnati numerosi atti e tra questi soprattutto due: la delibera della Giunta Regionale della Basilicata con la quale è stato disposto di poter procedere al prelevamento di 570mila euro dal “Fondo di accantonamento per interventi urgenti” per trasferirli al Comune di Lagonegro, e la delibera di Giunta Comunale di Lagonegro che approva il progetto preliminare per la ristrutturazione dell' ex Municipio da adibire a nuova sede di uffici giudiziari per un importo di 1 milione e 600mila euro.

«Per trasferire il tribunale - ha spiegato l'assessore comunale ai lavori pubblici di Sala Consilina, Francesco Cavallone - si spenderà una cifra che coprirebbe le spese di 20 anni se il tribunale dovesse restare a Sala. Inoltre per il mantenimento del Tribunale di Sala Consilina non scaturiscono oneri finanziari aggiuntivi per lo Stato, rispetto al rendiconto approvato del 2012 che prevede spese per 175mila euro circa per tutti gli uffici, inclusi quelli della sezione distaccata di Sapri e dei Giudici di Pace, perché ubicato in un moderno edificio di proprietà del Comune, il cui costo, sostenuto dalla collettività, è stato già ammortizzato da tempo. Al contrario con l'accorpamento si addosseranno alle Forze dell’ordine e, quindi, ai relativi Ministeri, agli Enti locali ed ai cittadini ingenti esborsi per il trasferimento dei fascicoli, degli arredi, delle attrezzature e dell’archivio, la dismissione dei relativi rifiuti speciali, nonché, soprattutto per la quotidiana trasferta a Lagonegro di migliaia di persone (tra cui dipendenti ministeriali e comunali)».

Erminio Cioffi

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