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Trent’anni di violenze in casa Adesso rischia il processo

SIANO. Ventotto anni di violenze e angherie raccontate in una lunghissima denuncia contro il marito, G. L., 54 anni, originario di Siano, preda dell’alcol e sempre pronto a dispensarle botte e offese....

SIANO. Ventotto anni di violenze e angherie raccontate in una lunghissima denuncia contro il marito, G. L., 54 anni, originario di Siano, preda dell’alcol e sempre pronto a dispensarle botte e offese. Ora è atteso dall’udienza preliminare dopo essere stato raggiunto dalla richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura a suo carico. L’indagine parte proprio dal lungo racconto della moglie che riporta episodi ripetuti per anni, da quel 1990 anno del matrimonio.
Lui gridava, picchiava e pretendeva rapporti sessuali, portando avanti abitudini violente fin dai primi mesi di vita coniugale. Gli episodi raccontati dalla donna dopo anni di angherie sono tanti, a partire dalle aggressioni davanti ai figli minori, ai calci e ai pugni, alle tirate di capelli e alle mani strette al collo per strangolarla pronunciando intanto offese pesantissime. «Sei una putt . . . vai a farti … - diceva lui fuori di sé mentre la pestava - sei una putt . . . e non sai fare bene neanche quello». Nel 1992 il marito si presentò nella fabbrica conserviera nella quale lavirava la moglie e, umiliandola davanti a tutti e strappandole il camice di dosso le gridò: «Devi stare a casa, non devi fare niente, non sei buona, fai a fare la zoc… porta i soldi a casa».
Ancora, nel 1997, ubriaco e iracondo, staccò un quadro che era appeso alla parete della camera da letto e la colpì al volto mandandola in ospedale. Nel 1999, mentre era a Brescia per lavoro, come sempre ubriaco, l’uomo pensò bene di offendere la moglie telefonicamente: «Io sto qui a lavorare e tu vai con tutti, putt . . .». Poi, quando tornò a casa una volta per Natale e l’altra per Pasqua, riprese a picchiarla e ingiuriarla. In una specifica occasione, a Natale del 2005, tornato a casa completamente ubriaco, la picchiò costringendola a chiudersi in bagno, ma lui sfasciò la porta di vetro della cucina e fu fermato solo dall’arrivo dei carabinieri. Ancora, quando tornò a vivere in famiglia, beveva continuamente passando di bar in bar, poi a casa si scagliava contro la donna e i figli minorenni. Nel 2009, afferrò la moglie al collo e la donna provò a difendersi afferrando un coltello: lui glielo strappò ferendola a sua volta rendendo necessari per lei tre punti di sutura.
Nel corso dell’udienza al Tribunale dei minori per il decadimento della potestà genitoriale, fu anche la figlia a raccontare le botte e le angherie subite continuamente.
Gli episodi sono tanti, il peggiore forse è il più recente: nel 2016, dopo che lei era stata dai carabinieri per denunciare l’ennesima aggressione, lui la prese a parolacce, la picchiò, la gettò sul letto e abusò sessualmente di lei.
Alfonso T. Guerritore
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