Treni ridotti e soppressi Monta l’ira dei pendolari

Ressa, spintoni e litigi alla stazione per salire sull’unico vagone all’ora di punta Studenti e lavoratori infuriati: «Colpa della metropolitana, ridateci i convogli»

Stipati come sardine nell’unica carrozza arrivata alla stazione, per giunta con quindici minuti di ritardo. Un’altra mattinata da dimenticare, quella di ieri, per studenti e lavoratori pendolari, costretti a spintonarsi e a litigare per accaparrarsi un posto, sia pure in piedi, nell’unico vagone disponibile. Ma tanti, malgrado la corsa, hanno dovuto rinunciare a prendere il treno delle 7.20, pur sapendo che il convoglio successivo delle 7.40 era stato soppresso. I viaggiatori hanno rischiato di soffocare all’interno del vagone che da Cava conduce a Salerno. E quella di ieri non è stata certa la prima volta. Tutto per l’insufficienza di spazi sull’unica carrozza utilizzata da Trenitalia. I disagi, le proteste e gli appelli dei giorni scorsi per un potenziamento dei vagoni, evidentemente, non sono serviti. E la carenza di mezzi – sia pure non nuova – ha subito innescato ulteriori polemiche e “sospetti”. Non pochi, infatti, hanno attribuito la “colpa” del caos all’avvio della metropolitana di Salerno.

«Da lunedì – afferma Bruno Giordano – giorno di partenza della metropolitana, il treno 8181 è arrivato sempre in ritardo, mentre il treno successivo delle 7.40 è stato soppresso per il secondo giorno consecutivo. La cosa più grave, però, è che ha una sola carrozza. Impossibile viaggiare e finanche salire sul convoglio». Numerose le proteste per la limitata capienza proprio quando si registra il flusso maggiore di allievi e lavoratori. I pendolari cavesi (oltre 100 viaggiatori), ma non solo, sono giunti naturalmente in ritardo a scuola o in ufficio. E la richiesta di incrementare il numero dei vagoni, negli orari di “punta” si fa sempre più incessante. L’appello che i pendolari rivolgono a Trenitalia è di mettere a disposizione, per la corsa delle 7.20, e per il rientro dalla scuola o dal luogo di lavoro un treno con più carrozze, capace comunque di contenere il considerevole numero di viaggiatori. Studenti e impiegati sono stufi di giustificare ritardi ogni mattina e soprattutto di doversi strattonare l’un l’altro per accaparrarsi un posto sul treno. «Nelle settimane scorse – spiega Anna Apicella – il problema si era risolto inizialmente con il Minuetto e poi con un treno “metropolitano” composta da quattro carrozze. Da quando è partita la metropolitana di Salerno, strana coincidenza, viaggiamo di nuovo in condizioni disumane e senza alcuna sicurezza.  Se si continua così, noi lavoratori perderemo le coincidenze per Battipaglia e altri luoghi di lavoro». «È una vergogna – le fa eco Maria Lamberti – Parlano di città europea ma poi non funziona niente. Nessuno si pone il problema. Ben venga la metropolitana ma non si tolgano treni e vagoni negli orari di punta».

Annalaura Ferrara

©RIPRODUZIONE RISERVATA