TRASPORTI E POLEMICHE

Treni, forti lamentele dalla provincia

Nell'incontro con l'assessore Giuliano i pendolari salernitani hanno espresso soddisfazione per l'aumento delle corse, ma dalle zone interne viene denunciato il monopolio delle autolinee private

Dopo l’ennesimo incontro avvenuto ieri a Palazzo S. Agostino quello che per mesi era stato un tavolo di discussione in cui confluivano lamentele e proposte per migliorare i servizi di Trenitalia per i viaggiatori pendolari che ogni giorno si recano a Napoli da Salerno e provincia, si è tramutato a tutti gli effetti in una Consulta provinciale per la mobilità. E già da oggi l’assessore provinciale Rocco Giuliano è al lavoro affinché l’organismo acquisti l’ufficialità necessaria.
Alla presenza di esponenti dei comitati pendolari di tutta la provincia, del direttore regionale di Trenitalia, Ferdinando Gambardella, della presidente dell’Acam, Anna Donati e dell’assessore comunale alla mobilità, Luca Cascone, nell’incontro di ieri mattina, presieduto dall’assessore Giuliano, sono state affrontate nuove problematiche da risolvere ma allo stesso tempo si è espressa grande soddisfazione per i miglioramenti apportati alla tratta Salerno-Napoli grazie ai 21 nuovi treni regionali ad alta velocità che dal 5 aprile utilizzano la linea "A monte del Vesuvio", prima appannaggio dei soli Euro Star. Una vera e propria rivoluzione accolta con giubilo da quanti per motivi di lavoro o di studio sono obbligati a servirsi ogni giorno del trasporto su ferro per raggiungere Napoli.
Il tempo che questi hanno guadagnato, dopo l’entrata in vigore dei nuovi orari, è infatti stato stimato intorno ai trenta minuti. Continuano però i disagi per gli abitanti delle zone più impervie della provincia: ad intervenire con determinazione, affinchè le loro necessità non vengano dimenticate, molti cittadini dei comuni meno raggiunti dai collegamenti su strada ferrata che, a vario titolo, hanno portato sul tavolo delle priorità da affrontare, le loro esigenze.
La comunità del Vallo di Diano, rappresentata in assemblea da Rocco Panetta, presidente Codacons, da Peppe Ferrilli, presidente del comitato pendolari e da Pasquale Di Palma, esponente dei comitato lavoratori, hanno lamentato di dover subire il monopolio delle autolinee per poter raggiungere il nodo di Salerno da cui poi poter beneficiare dei nuovi treni ad alta velocità per Napoli, con tutti i disagi sia economici che pratici che questo comporta. Da loro è giunta anche una richiesta di chiarezza sul futuro della tratta ferroviaria Sicignano - Lagonegro, ormai soppressa da anni: «Che almeno la Regione ci dica se verrà prima o poi riattivata», ha chiesto Ferrilli. A rispondere Anna Donati, neo presidente dell’Acam, la quale ha assicurato che la questione è tuttora oggetto di discussione in Regione. Si sta infatti valutando l’ipotesi di riaprire solo alcuni brevi tratti della linea perché l’intero ripristino sarebbe troppo costoso.
A prendere la parola durante l’incontro anche Carmela Crescenzi, del comitato pendolari Salerno Caserta e Giovanni Annunziata, assessore alla mobilità del comune di Sapri. I più arrabbiati senza dubbio i lavoratori provenienti da Eboli, Campagna, Persano o Polla, come Cosimo Scalinci e Luisa Merola, entrambi insegnanti a Napoli, i quali denunciano situazioni al limite soprattutto per quanto riguarda i servizi sostitutivi, spesso inadeguati per il numero di viaggiatori, e le coincidenze dagli orari improponibili. A loro l’unica buona notizia che l’ingegnere Gambardella è stato in grado di dare è stata quella del futuro potenziamento dei collegamenti mattutini tra Eboli e Salerno grazie ad un treno che dal 20 aprile partirà alle 8.02.
Fiorella Loffredo