Tremila per l’ultimo saluto a Valentino

Ieri i funerali del 25enne morto dopo una caduta dallo scooter. Un lungo corteo si è snodato per le strade del centro

Un fiume di persone dietro al feretro del 25enne fotografo Valentino Sessa, portato a spalla lungo tutto il centro storico fino al santuario di San Francesco e Sant’Antonio, dove Frà Gigino Petrone ha celebrato il funerale.

Circa tremila conoscenti si sono stretti attorno al dolore di papà Michele, di mamma Fiorenza, dei fratelli e delle sorelle, nel santuario francescano, dove Valentino Sessa, fino a qualche tempo prima, era andato di frequente per riprendere le scene dei matrimoni per i quali era chiamato ad eseguire il servizio fotografico. Valentino Sessa, deceduto, martedì mattina, in seguito ad un incidente di moto in via Della Corte nel rione Filangieri, era molto amato da parenti e amici, per il suo essere cordiale, amorevole e generoso. Ancora molti interrogativi per una morte assurda e, tra l’altro, su una strada a senso unico di marcia in salita.

Da alcune testimonianze di persone del posto che a causa del caldo forte si trovavano sui balconi delle proprie abitazioni, la moto di Valentino sarebbe sbandata all’altezza del tabacchi di via Della Corte, per poi essere trascinato per oltre trenta metri, fino all’altezza dell’Aci. Il motociclista è stato visto alzarsi, togliersi il casco e accasciarsi al suolo. Neanche la tempestività dei soccorsi ha salvato la vita al giovane che è stato prima trasportato in ospedale e poi a casa dei genitori. La processione di persone che da martedì mattina, gli hanno reso omaggio, adagiato sul letto dellaA casa sua in via XXV Luglio, ha testimoniato la stima e l’amore che circondava Valentino Sessa e la sua famiglia. C’è stata anche una veglia funebre di molti suoi amici che non si sono mossi da casa del ragazzo, fino al giorno dell’ultimo saluto. Per Valentino, non è stata avvertita neanche la stanchezza fisica e morale da parte dei suoi amici e fratelli, che lo hanno condotto a spalla da casa sua, fino al Santuario. Davanti allo studio di Marriage photo, sul finire di corso Umberto I, il feretro di Valentino Sessa, è stato salutato da un’incessante applauso a cui ha fatto seguito il lancio, strada facendo, di fiori e confetti bianchi. Sulla bara dello sfortunato motociclista, una sciarpetta ed una maglietta della Cavese calcio, sua grande passione.

Davanti al Santuario, il feretro di Valentino, è stato accolto da un cerchio di corone che hanno fatto da coreografia al suo ingresso in chiesa.

Su tutte spiccava la corona bianco e blu con la fascia “Curva sud Catello Mari”, retta dai supporter della cavese. La lettera della sorella, che dal pulpito lo ha ricordato come il migliore dei fratelli, quello buono, disponibile e solare, ha squarciato il silenzio intriso di dolore.

Un dolore profondo che ha causato anche dei malori, come lo svenimento del suo datore di lavoro, Pasquale, che ha perso non un dipendente qualunque, ma un fratello. Quel Pasquale che si alzava di frequente dalla panca come papà Michele per abbracciare e baciare quella bara, dov’era adagiato Valentino. Mamma Fiorenza, invece, non aveva più fiato, né parole ma solo lacrime per quel figlio che non c’è più.

Una tragedia che ripropone il problema della sicurezza sulle strade.

Annalaura Ferrara

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