l’inchiesta 

Tre riciclatori a rischio processo 

Furono sorpresi in un deposito di via Adriana pieno di merce sospetta

Un deposito con dentro uno stock di merci di valore di provenienza furtiva è al centro dell’inchiesta arrivata alle soglie della richiesta di processo, con tre persone coinvolte, tutte di origini napoletane, che rispondono di riciclaggio in concorso, con il coinvolgimento di una quarta persona dell’Agro nocerino rimasta fuori dall’inchiesta.
I carabinieri della tenenza di Pagani individuarono ad ottobre 2018, in un’area lungo via Adriana ad Angri, un capannone zeppo di merce sospetta, poi risultata di origine illecita, con smartphone, televisori di ultima generazione Hd, farmaci, tablet, caschi integrali Schubert, abbigliamento di varia natura, calzature, cosmetici, parti di motori e tagliaerba, tutti di alta qualità nel rispettivo settore e di ingente valore. Lo stock era arrivato al centro degli accertamenti dopo l’aggancio di una fonte confidenziale, da parte dei militari, arrivati sulle tracce della merce fino alla zona di Angri dove un parcheggio accoglieva il deposito incriminato.
Tutto il materiale era stato appena scaricato da un tir, con l’arrivo dei carabinieri a fermare le operazioni ultime relative alla fase di permanenza, prima dell’ulteriore passaggio ai ricettatori, lungo canali commerciali illeciti e lucrosi.
«Un deposito di materiali rubati di valore ingente»: così riferiva la fonte intercettata dai militari, giunti fino al luogo individuato. La squadra di carabinieri arrivò poco dopo le operazioni di scarico della merce, che fu subito individuata con il successivo controllo delle persone presenti sul posto, identificate e sottoposte a fermo. Successivamente la procura nocerina, che coordinava l’attività investigativa, avviò la fase dei riscontri, fino alla parte conclusiva dell’inchiesta. Ora toccherà al gip decidere sulle sorti giudiziarie dei tre, tutti a rischio del processo.
Alfonso T. Guerritore
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