Tre migranti riconoscono il carceriere «Botte e armi»

In quel 28enne della Liberia, arrestato a Salerno il 14 luglio dopo lo sbarco al porto commerciale, tre migranti hanno riconosciuto ieri mattina il carceriere che li sorvegliava nel campo libico...

In quel 28enne della Liberia, arrestato a Salerno il 14 luglio dopo lo sbarco al porto commerciale, tre migranti hanno riconosciuto ieri mattina il carceriere che li sorvegliava nel campo libico prima della partenza, minacciandoli con le armi e picchiando in maniera anche brutale alcuni di loro. È stato il sostituto procuratore Elena Cosentino a chiedere che i tre confermassero le testimonianze rese subito dopo la sbarco, cristallizzandole in un incidente probatorio che si è svolto ieri davanti al giudice delle indagini preliminari Maria Zambrano. Così al terzo piano del palazzo di giustizia sono saliti un 29enne del Darfour, un 17enne gambiano e una 25enne del Delta Nigeria, che il viaggio della speranza verso l’Italia l’ha affrontato incinta e ieri aveva con sé il suo bimbo nato da poco. Hanno tutti riconosciuto in Austin Pius (difeso da Antonio De Donato) l’uomo soprannominmato Hassan, che prima di partire con loro su imbarcazioni di fortuna li aveva sorvegliati all’interno di depositi o edifici in cui erano stati stipati in Libia. Ora il 28enne e nel carcere di Fuorni e rischia una pena che va da sette a ventidue anni di carcere. (c.d.m.)
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