Tre giorni di spari, Criscuolo resta in cella 

Il ventisettenne in silenzio all’udienza di convalida. Il sindaco Torquato: «Mi sembra fragile, serve comprensione»

Resta in carcere perché pericoloso e in grado di ripetere le stesse azioni: così il giudice ha convalidato il fermo di Luca Criscuolo, 27 anni, accusato di aver seminato a colpi di pistola - una glock con le relative munizioni di proprietà del padre e cistodita in cassaforte, della quale il ragazzo aveva rubato le chiavi - il terrore in lungo e in largo nell’Agro nocerino. La conferma dell’arresto è arrivata nel pomeriggio di ieri, dopo che nel corso dell’udienza di convalida celebrata ieri mattina al carcere di Fuorni, Criscuolo non aveva risposto al giudice, senza addurre ragioni, né tentare una difesa.
Il ventisettenne, difeso dall’avvocato Andrea Vagito del foro di Nocera Inferiore, era stato fermato dopo una caccia sul territorio, perché sospettato di quattro sparatorie pubbliche in tre giorni di follia, con i colpi di pistola riecheggiati da Cava de’ Tirreni fino a Pagani e Nocera Inferiore, passando per Sarno. A bordo di una Fiat Grande Punto di colore grigio intestata alla madre, Criscuolo aveva sparato lunedì sera all’esterno del bar “Amami” a Cava de’ Tirreni, ferendo gravemente Maria Pia Principe, aveva poi proseguito la mattina successiva a Nocera Inferiore, contro la vetrina del negozio di barberia “Dettagli” in via Giordano, quindi la scorribanda folle è continuata il giorno dopo con gli spari all’esterno del bar “Pieffe” a Sarno e all’esterno della pizzeria “La Ruota”, a Pagani, dove i colpi hanno infranto i finestrini di una Smart dalla quale era appena scesa una coppia per recarsi a pranzo. E nel pomeriggio il delirio armato è proseguito ancora a Nocera Inferiore, con i colpi esplosi all’esterno del bar “Roma”, ferendo alle gambe il sessantenne Luigi Manzo, e poi all’esterno di un negozio di abbigliamento.
Grazie alle indagini svolte dal commissariato di Polizia di Stato e dai carabinieri del nucleo operativo della tenenza di Pagani, la Procura formula sei diversi capi d’accusa nei confronti di Criscuolo: due episodi di tentato omicidio ai danni delle due persone ferite, due singole accuse di danneggiamento aggravato per i fatti di Pagani e Sarno, la contestazione più generale di porto in luogo pubblico di arma e poi di esplosioni pericolose in pubblico in tutti gli episodi contestati. Il gip, analizzati gli atti d’indagine, ha accolto la richiesta di convalida del fermo e confermando la custodia cautelare in carcere, con attivazione del reparto di salute mentale. Su quest’ultimo aspetto potrebbe ravvisarsi la necessità di una perizia: agli atti della procura, però non utilizzabile nella fase processuale, c’è un appunto scritto dall’indagato in cui si riportano undici singoli episodi armati, con breve descrizione, a ripercorrere una sorta di sunto dei giorni di follia.
In mattinata il sindaco Manlio Torquato ha parlato di Luca Criscuolo, facendo «un’amara constatazione» del suo caso umano: «Non voglio fare pietismo peloso o caritatevole. Sono stato però colpito da una foto del ragazzo addormentato con il suo cane sul cuscino. Questa foto dà la misura di una sensibilità e di una fragilità personale. Prima di sparare a zero sulle cose, bisognerebbe avere la comprensione delle persone. Non escludo la pericolosità obiettiva, però i fenomeni prima che giudicati, vanno letti e verificati».
Alfonso T.Guerritore
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